La procura della Repubblica di Ragusa ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per i reati di epidemia colposa ed omissione di atti d’ufficio.. Come al solito è partita anche la caccia all’untore (un accanimento incredibile ed ingiustificato contro un ragazzino di 15 anni). Pesanti, anzi pesantissime le accuse sui social anche al sindaco, Roberto Ammatuna che, a sua volta, si scaglia contro chi ha permesso tutto ciò. Che senso ha dire no all’Alan Kurdi e poi consentire l’arrivo di altri migranti, tra l’altro non controllati? “Pozzallo – dice Ammatuna- ha dato tanto in termini di accoglienza, non meritava questo sgambetto.”. Nell’accettare la decisione del ministero, Ammatuna aveva chiesto ampie garanzie sullo stato di salute dei migranti.




Questo lo sfogo del sindaco:

In merito alla questione del migrante positivo al covid 19 nell’Hotspot di Pozzallo, non si riesce a comprendere come in due diverse località come Lampedusa e Porto Empedocle, dal punto di vista sanitario , non sia stata evidenziata nessuna patologia cosi come avvenuto prontamente a Pozzallo.

Ogni migrante nel trasferimento da una sede ad un’altra è accompagnato sempre da una certificazione medica redatta da un sanitario nel luogo di provenienza che attesta le condizioni psicofisiche e le eventuali patologie.

Per quello che ci risulta nessuna patologia degna di nota è stata comunicata alle Autorità preposte, segno che, secondo i sanitari del posto di provenienza, tutto era nella norma.

Bene ha fatto la Procura della Repubblica di Ragusa ad aprire un fascicolo di inchiesta per accertare eventuali responsabilità.

 

Tante le reazioni politiche per un fatto di cronaca commentato anche dai leader nazionali dei vari partiti di maggioranza e opposizione. Per rimanere in ambito regionale, le reazioni più dure sono state quelle dei componenti della Lega intervenuta con il segretario siciliano, Stefano Candiani, il deputato nazionale Nino Minardo e il deputato Orazio Ragusa. “La dissennata gestione degli sbarchi operata dal Viminale- dice Candiani- vanifica tutti gli sforzi fin qui fatti dagli italiani”.

Sulla stessa linea d’onda Nino Minardo secondo cui tutto rischia di essere vanificato per una politica buonista, inadatta al periodo e lesiva dei siciliani e della gente iblea. “A rischio- afferma Minardo- ci sono gli operatori sanitari che salvano vite umane a costo anche della loro vita, ci sono le forze di polizia costrette a condividere con i migranti, sbarchi, spostamenti e trasferimenti”. Per Orazio Ragusa serve una risposta forte e decisa da parte delle istituzioni e della politica. “Mentre abbiamo dimostrato come la Sicilia abbia cercato di attuare protocolli nel modo migliore rispetto alla necessità di contenere i contagi, e da questo punto di vista l’area iblea ha finora risposto alla grande – afferma il deputato ragusano- tutto rischia di essere compromesso per una gestione politica dell’accoglienza che nulla ha a che vedere con la necessità di preservare la salute della popolazione locale”. Un’interrogazione al Presidente della Regione Siciliana Musumeci e all’assessore alla Salute Ruggero Razza è stata presentata da Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico e segretario del Consiglio di Presidenza dell’Ars, per chiedere chiarezza sull’accaduto. “Sarebbe assai grave – scrive Dipasquale – se il giovane avesse manifestato i sintomi già a Lampedusa o a Porto Empedocle e, nonostante ciò, fosse stato permesso il suo trasferimento mettendo in pericolo l’incolumità degli altri migranti e di tutti gli operatori del sistema di accoglienza. Su questa faccenda il Governo regionale deve fare immediata chiarezza e verificare ogni passaggio per individuare eventuali responsabilità”.