Da La Sicilia

di Carmelo Riccotti La Rocca

A causa delle restrizioni per contrastare il coronavirus, il consumo del latte vaccino e dei suoi derivati ha subito una flessione di almeno il 30%. Un dato che mette in crisi l’intera filiera con effetti devastanti per i trasformatori e gli allevatori.

A lanciare l’allarme e richiedere interventi immediati al governo regionale perché solleciti subito l’esecutivo nazionale ad adottare misure immediate a supporto della filiera, è il «Distretto produttivo siciliano lattiero caseario» (Diprosilac).

“I provvedimenti restrittivi adottati per contrastare il coronavirus – si legge nella nota- hanno determinato dei blocchi in conseguenza dei quali si sono modificati i rapporti all’interno della filiera del latte con effetti non certo positivi per gli allevatori.




Con il blocco dell’attività degli alberghi, dei ristoranti, delle pizzerie e dei bar ha determinato una flessione non inferiore al 30% del consumo del latte vaccino e dei suoi derivati. Diversi trasformatori difronte ad un fenomeno di forza maggiore, hanno da subito comunicato le loro difficoltà ad onorare gli impegni contrattuali nei confronti dei produttori, loro conferitori. Ancora una volta gli allevatori, la cui attività non conosce soste e non può fermarsi nemmeno in presenza del coronavirus, rischiano di pagare a caro prezzo le conseguenze di una emergenza tanto improvvisa quanto imprevedibile. La zootecnia dell’area iblea, zona agricola fra le più importanti del meridione, dove si produce oltre il 75% del latte vaccino siciliano, rischia di essere appiedata”. Per cercare di far fronte alla crisi, i vertici del Distretto hanno scritto al Presidente della Regione Nello Musumeci, agli assessori regionali dell’Agricoltura, Edy Bandiera, e delle Attività Produttive, Mimmo Turano e al presidente della commissione Attività Produttive, Orazio Ragusa, non solo per informarli sulla situazione venutasi a determinare, ma anche per chiedere al Governo Regionale di intervenire per sollecitare interventi straordinari così come è già avvenuto per il latte ovino.

“Necessitano – ha sottolineato Enzo Cavallo del Diprosilac provvedimenti per salvaguardare gli interessi degli allevatori che hanno investito e lavorano non solo per produrre ma anche per vendere senza alcun condizionamento; bisogna vigilare sui pretesti che possono scaturire da una situazione di emergenza; occorrono interventi per mettere gli imprenditori nelle condizioni di mandare avanti le loro aziende. Nei giorni scorsi abbiamo rappresentato la situazione venutasi a determinare a carico dei produttori e chiesto un incontro con una nostra delegazione, per sollecitare non solo l’intervento diretto del Governo della Regione ma anche nei confronti del Governo Nazionale per la previsione di misure immediate e concrete a favore di una categoria che rischia il tracollo”. Per il Distretto sarebbe importante che il governo valutasse la possibilità di impedire le importazioni e prevedere finanziamenti agevolate per le aziende, anche attraverso apposite convenzioni con le banche.