da La Sicilia del 18 dicembre

di Carmelo Riccotti La Rocca




Nel giro di qualche mese l’attività giudiziaria del Tribunale di Ragusa rischia la paralisi, con gravissimo danno per l’intera comunità iblea. A lanciare l’allarme è l’Ordine degli Avvocati di Ragusa che, con una nota inviata il 6 dicembre scorso al Presidente della Corte d’Appello di Catania, al Presidente del Tribunale di Ragusa, della Sezione Civile, ai sindaci e ai deputati iblei, delinea un quadro molto preoccupante. Al Tribunale di Ragusa c’è una pesante carenza di organico, ma la situazione diventerà ancora più critica nei prossimi giorni perchè, secondo quanto denunciato dall’ Ordine degli Avvocati, l’organico effettivo dell’ufficio giudiziario della sezione civile, subirà ulteriori tagli per effetto del collocamento a riposo del presidente Barracca e del trasferimento del giudice Montalto, ma anche la sezione lavoro perderà una unità con il trasferimento alla sezione penale del giudice Dimartino.

Per l’Ordine degli Avvocati di Ragusa è indispensabile che a breve giro di posta, le istituzioni promuovano un incontro con il Ministro della Giustizia e con il Vicepresidente del CSM, per segnalare lo stato di gravissimo disagio e avviare le procedure per la rivisitazione della pianta organica del Tribunale di Ragusa prevedendo l’inserimento di almeno altre due unità. Per l’Ordine è poi necessaria l’immediata copertura dei posti vacanti attraverso la dichiarazione di sede disagiata, come già avvenuto per altre sedi giudiziarie siciliane, con la temporanea applicazione di magistrati distrettuali o extradistrettuali. Infine, nella nota a firma della Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ragusa, Emanuela Tumino, si chiede l’adozione di ogni opportuna misura organizzativa per alleggerire i ruoli dei magistrati addetti alla sezione civile e del lavoro, oggi rimasti in servizio, facendo ricorso anche ai magistrati assegnati alla sezione penale i cui organici appaiono completi.

Insomma, quello dell’Ordine degli Avvocati è un vero e proprio grido d’aiuto per una situazione già difficile che rischia di diventare, solo nel giro di qualche mese, complicatissima. Da tempo l’Ordine chiede la rivisitazione della pianta organica del Tribunale di Ragusa, ma le richieste sono sempre cadute nel vuoto. Oggi si rischia di arrivare ad una situazione di non ritorno che potrebbe mettere profondamente in crisi l’intero sistema giudiziario ibleo. Il personale in dotazione non basta a smaltire tutte le pratiche e i tempi lenti della giustizia rischiano di diventare biblici. È quindi indispensabili che gli organi preposti si attivino per cercare quantomeno di salvare il salvabile.