di Carmelo Riccotti La Rocca

“Di impianti di biometano simili a quello che nascerà in contrada Zimmardo-Ballemagna, a Modica, ne esistono 1600 in Italia e sono presenti principalmente in Pianura Padana che, come è risaputo, è ultra antropizzata, non esistono 500 metri senza che vi sia almeno un’abitazione”. Con queste parole Edoardo Bonaccorsi (nella foto), responsabile per la Sicilia del gruppo “Iniziative Biometano”, si sente di rassicurare i cittadini rispetto al fatto che l’impianto concesso in contrada Bellamagna, non recherà alcun danno alla salute.  Il progetto dell’impianto autorizzato dal Suap di Modica il 29 agosto del 2019, è un tassello di un mosaico che in Sicilia, tra “Biometano Ibleo arl”, “Assoro Biometano” e “Cugno Biometano”, prevede un investimento complessivo di 35 milioni di euro di cui 3,5 milioni dati a fondo perduto dal Ministero per le Politiche Agricole che ha anche concesso, per due dei tre impianti che si stanno andando a realizzare nell’Isola, una linea di credito privilegiata.

Questo a rafforzare il concetto di quanto gli impianti servano ai territori per chiudere il ciclo dell’agricoltura andando così a contrastare il fenomeno delle discariche abusive. Bonaccorsi, altresì, riconosce che si siano fatti passi falsi da un punto di vista della comunicazione e dell’informazione alla cittadinanza, occorreva un percorso di condivisione che, molto probabilmente, avrebbe reso tutti un po’ più consapevoli, attutendo quindi la reazione rabbiosa, frutto della sorpresa e del sospetto di un impianto mastodontico e rischioso calato dall’alto. “Iniziative Biometano” è una delle realtà più solide in Italia, basti pensare che è di pochi giorni la notizia che Snam, la principale utility regolata del gas in Europa, ha siglato una lettera di intenti vincolante per l’ingresso al 50% in nel gruppo che opera in Italia con cinque impianti di biogas. “Iniziative Biometano” coinvolge gli imprenditori del territorio, nel caso specifico di Modica, un terzo della società è rappresentata dalla famiglia Leocata (Avimecc) i restanti due terzi da altri soci, compreso Giovanni La Via, docente universitario, imprenditore e politico di lungo corso, ex Assessore regionale ed ex parlamentare europeo.  “L’impianto di biometano- assicura ancora Bonaccorsi- sarà ermetico, per noi è importante, anche da un punto di vista economico, trattenere i vapori, pertanto rassicuro anche sul fatto che non si sentiranno cattivi odori”.

“Sappiamo- si legge in una nota di Legambiente- che l’impianto di biometano proposto in contrada Bellamagna, se fatto e gestito bene, nel rispetto delle leggi, tratterebbe una parte dei tanti scarti agricoli che vengono prodotti in Sicilia e che, non avendo ad oggi alcuna possibilità di essere gestiti produttivamente e riutilizzati, vanno ad alimentare le discariche o altri impianti ubicati a chilometri di distanza, favorendo in questo modo l’inquinamento dell’aria e i pericoli nelle strade”. Tuttavia la sezione regionale del movimento ambientalista consiglia di valutare un’altra localizzazione. Intanto continua ad alimentarsi anche il fronte del no, con la raccolta firme le iniziative politiche, come, ad esempio, la richiesta di un consiglio comunale, avanzata dai gruppi di opposizione di Modica (fatta eccezione del M5s), per richiedere la sospensione in autotutela delle autorizzazioni.

(fonte La Sicilia)