da La Sicilia del 30 novembre

di Carmelo Riccotti La Rocca




Licia Mirabella

Anche Il Presidente del Consiglio Comunale di Scicli, si costituirà ad opponendum contro il ricorso al Tar firmato dai consiglieri Giorgio Vindigni e Licia Mirabella secondo i quali, la delibera relativa allo schema di bilancio previsionale 2019/2021, contiene gravi vizi formali e procedurali. Si tratta di una querelle che va avanti dal mese di ottobre e che sta creando anche un certo dibattito politico in Consiglio Comunale.

I fatti: ad inizio ottobre i consiglieri Vindigni e Mirabella, di Cittadini per Scicli, hanno inviato una nota al Presidente del Consiglio Comunale, Danilo Demaio, al Segretario generale e agli uffici del settore finanziario, per richiedere l’annullamento in autotutela della delibera numero 66 del 2 ottobre, relativa all’approvazione del documento unico di programmazione e schema di bilancio di previsione finanziario 2019/2021 e relativi allegati. L’ex assessore al bilancio Vindigni e Licia Mirabella, contestano il fatto che due emendamenti al bilancio siano stati presentati oltre i termini di legge e senza essere stati trasmessi prima ai consiglieri. Al Presidente e agli uffici vengono attribuiti una serie di violazioni riconducibili ai principi di buon andamento, efficacia ed efficienza, nonché la violazione del regolamento di contabilità ed eccesso di potere. Alla richiesta di revoca in autotutela degli atti è seguita una risposta del Segretario Comunale che, invece, spiega come il regolamento comunale preveda la presentazione di emendamenti alle deliberazioni anche fino al giorno prima delle adunanze. I consiglieri di Cittadini Per Scicli hanno dato tempo a Demaio 10 giorni per portare la questione in aula, cosa che non è avvenuta.

Concetta Morana: quanto accaduto ha del grottesco

“Il 21 ottobre – spiega la consigliera Concetta Morana, del M5s- è stata notificata ai consiglieri una convocazione per una conferenza dei capigruppo e allargata a tutti i consiglieri avente ad oggetto: “comunicazioni del presidente”. Il 25 ottobre, si è tenuta la conferenza, ma la richiesta presentata da Cittadini per Scicli, non è stata nemmeno presa in considerazione. In quel modo avremmo potuto evitare il ricorso al Tar”. Al Tribunale amministrativo di Catania, Mirabella e Vindigni si sono rivolti il 28 di ottobre. “Noi- continua Morana- non ne abbiamo saputo nulla, se non il 12 di novembre, con una email inviata dal Presidente del Consiglio con la quale ci veniva detto che l’ente ha presentato ricorso contro l’iniziativa di Vindigni e Mirabella”. Della questione, e solo di quella, si è parlato poi nell’ultimo Consiglio del 28 novembre, con il sindaco che ha comunicato del ricorso ed un successivo dibattito che si è aperto tra chi ritiene che questi siano atti meramente gestionali, quindi deve vedersela l’ente e chi, invece, pensa che occorre sostenere il presidente del Consiglio nell’iniziativa legale.

“Un aspetto molto strano- sostiene ancora la rappresentante sciclitana del Movimento 5 Stelle- è la proposta avanzata da qualche consigliere di impegnare una somma sostanziosa prelevandola dalle casse comunali per sostenere le spese legali. Delle due l’una: noi consiglieri siamo attori protagonisti in questa vicenda o siamo solo comparse utili alla causa del Presidente del Consiglio? Quanto accaduto in questi giorni ha del grottesco. Non è concepibile che il Presidente del Consiglio porti a conoscenza del civico consesso durante una conferenza dei capigruppo allargata a tutti i consiglieri su una richiesta di revoca in autotutela di una delibera di Consiglio che poi non viene calendarizzata ed inserita all’Ordine del giorno per la discussione nella sua sede naturale cioè in aula”.

Demaio: ho agito nel rispetto delle norme e della trasparenza

Alla consigliera Morana risponde il Presidente del Consiglio comunale Danilo Demaio accusando la rappresentante del M5s di falsità: “io ho portato la richiesta di annullamento alla conferenza dei Capigruppo e gli atti lo dimostrano.

Per quanto riguarda invece il ricorso, ho informato il Consiglio Comunale che mi sarei costituto e i consiglieri, in larghissima maggioranza, hanno proposto una delibera per appoggiare la mia iniziativa.

Dopo una sospensione dei lavori, richiesta proprio per verificare la fattibilità dell’iniziativa, la Segretaria ha risposto che ciò non era possibile.

In ogni caso io mi costituirò perché è stato messo in discussione il mio operato e penso che ne va della mia reputazione”. Demaio difende quindi a spada tratta il suo operato sostenendo di aver agito, in questa occasione, secondo quanto previsto dalle norme e con assoluta trasparenza.