Pubblichiamo di seguito un comunicato a firma di Antonio Ruta (nella foto) di Cento passi Modica:

«Il Generale Inverno è appena alle porte, annunciato da un vento anestetico,  mentre a Modica fermenta l’organizzazione delle vanità, con l’imminente avvio della “sagra del cioccolato”: un’iniziativa che, negli anni passati, si dice sia costata dai 150.000 ai 180.000 euro per singola edizione. Già vediamo le smorfie plastiche di tutta la “gerarchia” abbatiana, debitamente pubblicate sui profili degli assessori, la cui esistenza si giustifica propter legem, dei consiglieri di maggioranza, contenti di emergere, per qualche ora, dal noiosissimo anonimato del “branco” e, sullo fondo, la pletora dei fedelissimi, utile solo a tappezzare una scenografia eccessiva e pacchiana.




A quella “spensieratezza” si oppone il disagio di tanti lavoratori modicani, operatori ecologici, dipendenti comunali, delle partecipate e delle cooperative sociali, tutti accomunati dal triste destino di un’attesa kafkiana: vedersi accreditate le retribuzioni ordinarie e accessorie, arretrate da diversi mesi. E non dimentichiamo i lavoratori assunti a termine, in particolare presso la IGM, i quali, dopo la sbornia elettorale, non si sono visti rinnovare il contratto.

Siamo di fronte ad una situazione di gravissima emergenza sociale, che sta minando profondamente la nostra comunità e le cui conseguenze si manifestano anche nell’esodo, costante e inarrestabile, dei nostri giovani, sempre meno disposti a scommettere sul territorio. Ai lavoratori e a quei giovani, infatti, non importa se qualcuno entra o esce dal partito di Renzi o se qualcun altro pensa ad un’alleanza con la Lega di Salvini come ultima chance di un’esperienza politica che si è distinta per la sua totale irrilevanza.




Per tutto quanto sopra, diffidiamo l’amministrazione pro tempore a liquidare immediatamente tutti gli arretrati di tutti i lavoratori che, direttamente o indirettamente, sono legati al Comune e prestano servizi in favore della città. La città, poi, ha bisogno di una ventata di ossigeno, di una nuova “visione politica” e di una classe dirigente che faccia il bene collettivo prima ancora che pensare alla propria carriera. Diversamente, l’arretramento in atto sarà inarrestabile e a Modica resterà solo l’inutile blasone delle barrette IGP»