E’ stato pubblicato il 26 febbraio scorso sulla Gazzetta Ufficiale il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che regolamenta le Zes, le Zone Economiche Speciali. “Adesso – sottolinea l’on. Orazio Ragusa, presidente della commissione Attività produttive all’Ars – si può finalmente partire e la Regione Sicilia deve attivarsi al più presto per rendere operative le straordinarie misure di agevolazioni per le imprese che scelgono di investire nei territori interessati. La superficie complessiva da utilizzare per le Zes, in Sicilia, è di ben 5mila 580 ettari. Le Zes hanno come obiettivi principali l’attrazione di investimenti diretti, soprattutto di soggetti stranieri, l’aumento della competitività delle imprese in esse insediate, l’incremento delle esportazioni, la creazione di nuovi posti di lavoro, e il più generale rafforzamento del tessuto produttivo, attraverso stimoli alla crescita industriale e all’innovazione. Per comprendere l’importanza di questo strumento e i benefici in termini occupazionali, si può verificare quanto già accaduto in Polonia, dove tra il 2005 e il 2016 nelle Zes sono stati creati oltre 300.000 nuovi posti di lavoro, con una attrazione di investimenti pari a 23 miliardi di euro. Tutto questo può e deve essere “replicato” in Sicilia”. L’on. Ragusa sottolinea che, già, nei giorni scorsi, in commissione, il tema è stato trattato con la presenza di esperti.  “E tutti i colleghi – aggiunge – componenti della commissione, hanno preso atto di come sia un tema di rilevante importanza che dobbiamo portare avanti con la dovuta oculatezza e con la consapevolezza di riuscire a definire l’iter procedurale previsto in tempi relativamente brevi. Inoltre, martedì scorso, durante l’audizione, sempre in commissione, dei segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl Sicilia la questione Zes è emersa come preponderante tra le altre oggettivamente necessarie per ridare slancio alla nostra isola”. L’on. Ragusa dichiara, dunque, di essersi già messo in moto perché possa partire dalla provincia di Ragusa, coinvolgendo tutti i sindaci del territorio, una proposta condivisa finalizzata a superare la logica che limita l’individuazione delle aree di Palermo e Catania, perché sedi di Autorità portuale.

“Non possiamo certo accettare – continua il presidente della commissione Attività produttive – che Ragusa sia esclusa dai benefici delle Zes. E’ necessario prevedere l’istituzione di una terza Zes siciliana autonoma nel territorio ibleo: destinando non meno di 500 ettari. La norma prevede che la Zona economica speciale possa essere costituita anche da aree non territorialmente adiacenti, purché presentino un nesso economico funzionale, e che comprendano al proprio interno almeno un’area portuale. Dobbiamo, come territorio, lavorare per estendere la Zes di Catania e di Palermo alle aree di Pozzallo (dove insiste un’area portuale) e ad altre aree della provincia iblea dove realizzare Parchi tecnologici, intesi come organizzazioni gestite da soggetti specializzati, il cui scopo è promuovere la cultura dell’innovazione e la competitività delle imprese. Ci spenderemo, inoltre, per fare in modo che le zone artigianali sottoutilizzate possano di nuovo diventare protagoniste. Coinvolgeremo gli stakeholder più rappresentativi del territorio: cominceremo, come detto, con i sindaci per poi coinvolgere sindacati, associazioni datoriali, scuole e imprenditori”.