Hanno segato le sbarre della cella nel penitenziario di massima sicurezza di Favignana, sono saliti sul tetto del reparto e con delle lenzuola a mò di fune, si sono lanciati sul muro di cinta arrivando sulla strada. Un piano perfetto che ha garantito la fuga a tre detenuti. Si tratta di: l’ergastolano di Pachino, Mario Avolese e i due vittoriesi, Giuseppe Scardino, 41 anni e Massimo Mangione, di 37.

E’ caccia all’uomo: sono stati disseminate in tutta l’isola le forze dell’Ordine con la Capitaneria di Porto per porre fine alla latitanza di tre soggetti ritenuti pericolosi. Senza escludere le possibili ripercussioni sul personale penitenziario che non hanno garantito un rigido controllo nella casa circondariale. Renato Persico, direttore del carcere di Trapani e responsabile anche della struttura di massima sicurezza di Favignana, ha spiegato in una nota Ansa che il penitenziario non ha vigilanza sul muro di cinta. Attualmente sono ospitati 46 detenuti, tutti al secondo piano del carcere; il primo non è in funzione. Secondo le autorità i tre sono nascosti nell’isola perché non potrebbero affrontare un’eventuale navigazione con un’imbarcazione di fortuna, considerando le avverse condizioni meteo marine.




L’avvocato di Scardino e Mangione, Gianluca Gulino, non è stato neanche contattato dal direttore del carcere di Favignana e ha appreso la notizia della fuga dei suoi assistiti dalla stampa. Dal carcere di Favignana, l’unico operatore che risponde al telefono ha chiarito che la direzione ha imposto di non passare le chiamate  perché gli uffici sono tutti occupati.

I tre fuggitivi devono scontare pene pesanti: i vittoriesi sarebbero dovuto uscire uno nel 2032 e l’altro 2037.

Giuseppe Scardino deve scontare una pena di oltre 15 anni di reclusione per una serie di rapine violente e per il tentativo di omicidio di un poliziotto a Scoglitti, la notte di ferragosto del 2007. Era stato complice di Massimo Mangione, che sparò  all’impazzata nel centro di Scoglitti ferendo una donna, moglie di un ex consigliere comunale, per sfuggire a due poliziotti che l’avevano riconosciuto perchè ricercato per rapina. Mangione tentò di uccidere un agente, che passeggiava con la fidanzata, sparandogli un colpo di pistola alla tempia ma l’arma s’inceppò.

Viviana Sammito