Rapporti sessuali con una ragazzina di 12 anni. La Polizia di Stato di Ragusa ha arrestato un 21enne di Vittoria che contattava giovanissime riuscendo a inserirsi in gruppi whatsapp.

La Squadra Mobile di Ragusa ha raccolto la denuncia di una delle vittime caduta nella trappola dell’aguzzino; un’altra ha denunciato il tentativo da parte sempre dell’indagato ma questa volta non riuscito.

Il 21enne con continui messaggi tentava di convincere le ragazzine, tutte minorenni, ad incontri per consumare rapporti sessuali. Se le ragazzine si rifiutavano di incontrarlo di presenza, si accontentava di sesso virtuale.

La Polizia di Stato raccomanda ad una costante vigilanza da parte degli adulti sull’utilizzo degli smartphone da parte dei più piccoli. Inoltre, nel caso in cui altre vittime fossero state adescate, si prega di contattare la Squadra Mobile al numero 0932/673063 o 0932/673696”.

AGGIORNAMENTO ORE 11:15

Pubblichiamo qui di seguito il comunicato stampa a firma della Questura di Ragusa

La Polizia di Stato – Squadra Mobile e Commissariato di Vittoria–ha eseguito la misura cautelare a carico di Rimmaudo Salvatore nato a Vittoria il 14.04.1997 per il reato di atti sessuali con minorenne consumato e tentato. Il giovane secondo norma di legge risponderà di violenza sessuale considerata l’età delle vittime che non permette loro un libero convincimento.

Il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Ragusa, ricevuta l’informativa di reato della Squadra Mobile e del Commissariato di Vittoria, ha richiesto ed ottenuto l’applicazione della misura cautelare a carico dell’indagato.

Durante l’attività investigativa volta alla repressione di reati predatori consumati a Vittoria, gli investigatori si imbattevano nell’odierno arrestato. Le conversazioni telefoniche dell’indagato avevano come fine quasi esclusivamente quello di adescare minorenni via social network o su gruppi whatsapp frequentati da giovanissime ragazzine.

La tecnica era sempre la stessa: partecipare a gruppi whatsapp dove vi sono iscritti numerosi contatti di ragazzine; controllare il profilo di ognuna; dalla foto profilo verificare se di gradimento; i primi messaggi di conoscenza; la richiesta dell’età; se piccole venivano fatte proposte se già avevano 14 anni venivano scartate; dopo pochissimi contatti la richiesta di invio di foto e video; subito dopo la richiesta si trasformava in foto e video hard; proposte di sesso virtuale; masturbazione anche più volte al giorno con proposte che hanno fatto emergere una perversione al di fuori di ogni immaginazione.

In sintesi questo era il modo di agire dell’odierno indagato. Non pago di aver catturato l’attenzione e la fiducia di alcune vittime, il soggetto ha più volte tentato di adescare altre minori che rifiutavano le richieste di invio foto e video asserendo testualmente: “ma io sono piccola ho solo 12 anni”.

Rimmaudo oltre ad aver compiuto atti sessuali con una delle vittime (per quanto fino ad ora accertato ma potrebbero essercene delle altre) ha anche provato a convincere le amiche di questa, come se dovesse riuscire nel suo intento con tutto il gruppo. “Adesso tocca a te”era questo che diceva alle altre minori ma qualche volta era sfortunato perché rispondevano al telefono i genitori che effettuavano un giusto controllo sullo smartphone delle bambine.

L’indagato ha sì ottenuto il consenso della vittima ma questo non lo scusa e risponderà di violenza sessuale su minore. La legge anche se non vi è stata violenza o minaccia nei confronti delle vittime, quando queste hanno meno di 14 anni prevede la stessa pena di chi ha esercitato violenza fisica. Il legislatore non scusa l’ignoranza della conoscenza del soggetto agente dell’esatta età della vittima; inoltre non avendo questa ancora raggiunto un grado di maturità tale da poter scegliere liberamente, il legislatore ha previsto pene uguali per chi compie atti sessuali con minore consenziente ma minore degli anni 14 e chi esercite su di esse violenza o minaccia.

Durante l’attività investigativa l’indagato veniva sottoposto a perquisizione domiciliare disposta dal Pubblico Ministero e la Squadra Mobile insieme ai colleghi del Commissariato di Vittoria sequestravano diversi dispositivi informatici tuttora in fase di analisi.

L’indagato nonostante la perquisizione domiciliare postava sul social network facebook minacce rivolte alle famiglie delle vittime perché lo avevano denunciato.

Ieri in tarda mattina gli investigatori della Polizia di Stato ricevevano l’ordine di cattura e pochi minuti dopo l’indagato veniva arrestato e condotto presso gli uffici della Squadra Mobile. La Polizia Scientifica lo ha fotosegnalato e subito dopo è stata applicata la misura cautelare disposta dal Giudce per le Indagini Preliminari.

“La Polizia di Stato di Ragusa ha potuto assicurare alla giustizia un altro criminale grazie alla collaborazione delle famiglie delle bambine che hanno aiutato gli investigatori a fare chiarezza su quanto accaduto”.

“La Squadra Mobile pone il massimo dell’attenzione su questi fenomeni sempre più frequenti di adescamento dei minori via social network e instant messenger, spesso covo di soggetti che pongono le loro attenzioni sessuali sui minori. È necessaria una costante vigilanza da parte degli adulti sull’utilizzo degli smartphone da parte dei più piccoli, ignari della perversione di alcuni”.

“Nel caso in cui altre vittime fossero state adescate, si prega di contattare la Squadra Mobile al numero 0932/673063 o 0932/673696”.