La Guardia di finanza di Catania ha arrestato otto persone per associazione mafiosa finalizzata all’acquisizione di posizioni dominanti nel settore economico della realizzazione di imballaggi destinati alle produzioni ortofrutticole di Vittoria, intestazione fittizia di imprese e traffico illecito di rifiuti.

I militari hanno eseguito un’ordinanza del gip, emessa su richiesta della Dda della Procura di Catania, che dispone anche il sequestro di sei compendi aziendali intestati a presunti prestanome nel tentativo di eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. Il valore complessivo delle imprese sequestrate è stimato in circa 15 milioni di euro.

Particolari sull’operazione saranno resi noti in conferenza stampa, alle 10:30, nella sala conferenze della Procura di Catania, alla presenza del procuratore distrettuale Carmelo Zuccaro.

AGGIORNAMENTO NEWS ORE 13:15

Le indagini sono partite dopo una segnalazione proveniente dalla Direzione nazionale antimafia, a seguito di un esposto presentato dal direttore del Consorzio nazionale per il riciclaggio dei rifiuti e dei beni a base di polietilene, nel quale veniva denunciata un’illegale raccolta e lavorazione di rifiuti plastici. Le indagini, oltre ad accertare il coinvolgimento di alcune aziende riferibili a Giombattista Puccio, 57 anni, detto “Titta ‘u Ballerinu”, appartenente sia alla Stidda che a Cosa Nostra, in un articolato sistema di stoccaggio illecito di rifiuti, hanno delineato il nuovo modus operandi dei clan nelle zone con importanti realtà produttive. Le bande criminali si impongono attraverso l’acquisizione del controllo esclusivo di settori economici di rilievo come la produzione degli imballaggi.

Il controllo viene acquisito con il ricorso alle tipiche modalità della mafia: sopruso e intimidazione.

Stando a quanto accertato nelle indagini svolte dalla GDF, le aziende di Puccio ed del 57enne Emanuele Greco, considerato vicino al clan Dominante-Carbonaro, sono divenute leader nel settore della produzione degli imballaggi ed hanno estromesso le aziende concorrenti che non si piegavano alle condizioni imposte, assumendo in tal modo il controllo dell’intera filiera commerciale. In questo sistema affaristico che ha asfissiato ogni libera iniziativa economica, Puccio e Greco stabilivano i prezzi di vendita e si ripartivano “equamente” gli utili, mentre Giacomo Consalvo, 62 anni, e il figlio Michael, 28 anni, una volta entrati a far parte del sistema, producevano la stessa tipologia di imballaggi autorizzati da Puccio e Greco.

Le aziende interessate nell’operazione sono: la  M.P. TRADE S.R.L. di Luigi Puccio, INTERNATIONAL PACKING S.R.L. di Luigi Puccio, G.Z.G. S.R.L. di Zaira Scribano, GR TRADE di Emanuele Melfi, tutte con sede in Vittoria, aventi quale oggetto sociale la “commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio di prodotti per l’agricoltura” ma anche la “fabbricazione di imballaggi per prodotti ortofrutticoli”; altre aziende sono: Soc. Coop. DECAPLAST di Salvatore Asta ed ECOLINE S.R.L. di Giuseppina Puccio, entrambe aventi sede a Vittoria e con prevalente attività di “raccolta di rifiuti non pericolosi in plastica e imballaggi usati”.