Romano Rosario cl. 1964Prosegue a ritmi serrati l’attività di prevenzione e di repressione dei reati nel territorio della giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Vittoria, nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio predisposti dal Comando Provinciale di Ragusa.

L’intenso lavoro, in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica presso il Tribunale ibleo, ha consentito, alle prime luci dell’alba di oggi, di trarre in arresto, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per la carcerazione, il 50enne vittoriese Rosario Romano.

L’esecuzione, frutto di intensa attività di osservazione e pedinamento del soggetto, finalizzata all’applicazione della misura limitativa della libertà personale, impone al pregiudicato di scontare la pena residua di anni 1, mesi 10, gg. 20 di reclusione, perché riconosciuto colpevole del reato di violazione continuata degli obblighi inerenti la Sorveglianza Speciale di P.S., così come previsto dal decreto legislativo nr. 159 del 2011, il cosiddetto “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”, commesso in Vittoria nel 2010 e nel 2011.

Il pregiudicato, ben noto ai militari dell’Arma che lo avevano già tratto in arresto in passato per reati contro il patrimonio commessi in territorio ipparino e per violazioni delle misure di prevenzione cui era sottoposto, è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Vittoria che, dopo averlo condotto nella caserma di via Garibaldi e aver espletato le formalità di rito, lo hanno ristretto presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott. Gaetano Scollo, per i provvedimenti di competenza.

Analoghe esecuzioni, limitative della libertà personale, e contestuali controlli, predisposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Ragusa, proseguiranno nelle prossime settimane in mirati servizi a largo raggio su tutto il territorio di competenza: l’Arma dei Carabinieri, tra i compiti istituzionali, ha anche quello di verificare quotidianamente che i soggetti destinatari di misure di prevenzione, ovvero a cui sono state concesse misure alternative alla detenzione carceraria, rispettino gli obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria.