lavoro-neroL’operazione della Squadra Mobile di Ragusa con l’arresto di due imprenditori vittoriesi per sfruttamento della manodopera ha acceso una serie di polemiche e reazioni nel mondo politico e sindacale. E’ sentimento comune esprimere plauso alle forze dell’ordine che hanno liberato da un contestato disumano e umiliante più di 26 braccianti agricoli stranieri, tra donne e uomini, costretti e lavorare senza le minime norme di sicurezza per la tutela della salute e senza garanzie contrattuali ed economiche. Le immagini girate dalla polizia scientifica testimoniano l’inferno che si nasconde dietro le serre, nelle case abusive dove vivono intere famiglie senza luce, igiene, senza dignità. Ma se con una norma si impone il rispetto del lavoratore, le scelte politiche e della comunità europea invece remano contro gli interessi dei produttori locali, permettendo e favorendo l’ingresso in Italia del pomodoro del Marocco e fiumi di olio tunisino e senza pagamento del dazio. Con queste leggi come potrebbe sopravvivere l’economia italiana, siciliana? Chiaro che la crisi economica non può giustificare trattamenti disumani.

Il Movimento dei Forconi ritiene che il lavoro nero sia però il frutto di una mancata tutela degli imprenditori che sono invece raggirati da un sistema truffaldino che li costringe a svendere il pomodorino a 15 centesimi  per vederlo sugli scaffali della grande distribuzione a 3,50 al kilo. “Se si deve fare guerra al caporalato – sostiene Mariano Ferro – si deve fare guerra anche agli importatori e taroccatori, sia esso pomodoro,grano, latte, o arance, si devono fare i controlli ai porti e si deve controllare sui controllori, si devono colpire i furbi anche i più importanti e non solo i più deboli.   Lunedì alle 11 è stata convocata una conferenza stampa davanti al mercato di vittoria.

La Cgil è intervenuta con il suo segretario provinciale, Giuseppe Scifo, che è sul campo di battaglia da sempre per contrastare ogni forma di sfruttamento e la cui  norma è stato ottenuta grazie anche all’impegno del sindacato.

“La Cgil già in alcune strutture ha promosso dei momenti formativi rivolti ai migranti ospiti per parlare dei rischi di grave sfruttamento in alcuni ambiti nel nostro territorio. In ogni caso – ha commentato Scifo – la crisi strutturale legata alla commercializzazione non può mai giustificare il comportamento d’imprenditori che operano lo sfruttamento selvaggio ai danni dei più deboli. Tutto questo nel 2017 è inammissibile”.

“E’ necessaria – secondo la senatrice Venera Padua – un’attenzione supplementare da parte di tutti per riuscire a debellare questa grave piaga. Deve essere salvaguardata la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici oltre a quella del lavoro, strumento necessario ma non fine ultimo”.

Viviana Sammito