Frahorus

E siamo giunti alfine al mese di agosto, con la temperatura che a mezzogiorno e mezzo sfiora i 37 gradi qui in spiaggia. E cosa c’è di meglio, dopo un prolungato e ristoratore bagno a mare, che portarsi un bel libro (o un e-book reader per i più aggiornati) da leggere sotto l’ombrellone, lasciandosi cullare dalle pagine di un’appassionante storia?

francesco camagna agosto 2013Dando una rapida scorsa ai libri più venduti in questo fine luglio 2013, ciò che salta subito agli occhi è un titolo che è tutto un programma: l’Inferno di Dan Brown. Sì, proprio lui, colui che ha osato infangare la Santa Madre Chiesa con il terribile Codice da Vinci! Stavolta ha scelto di ambientare le rocambolesche avventure del professor Langdon da Roma a Firenze, prendendo di mira nientepopodimenoche il vate Dante. E sorvoliamo sugli innumerevoli svarioni presenti nel suo tomo (tanto per citarne due: a pagina 44 si dice che il David di Michelangelo è alto 5,20 metri, invece è alto 4,10 metri; a pagina 288 si descrivono le balze del Purgatorio come a spirale, invece sono a gradoni paralleli). Ciò che mi colpisce è che in estate molte persone (le ho viste personalmente in spiaggia) se lo stanno gustando con piacere, e non ho assolutamente nulla da ribadire in contrario, ma è strano il fatto che la maggior parte dei lettori (e siamo in pochi in Italia, i lettori intendo) preferiscano comprare l’ultimo best seller del momento (sorvoliamo anche sull’estate passata, dove le 50 sfumature la facevano da padrona) come compagno di letture estive. No, forse non è strano, è “normale”, visto che la pubblicità vince su tutto ora e per sempre. Amen. E Dan Brown ha fatto un vero e proprio tour infernale in tutti i sensi: per tutta Italia ha sparso il “sacro verbo” del suo ultimo capolavoro, tra l’altro ha anche invitato Roberto Benigni a recitare nel film che presto verrà tratto dall’omonimo libro (e ti pareva!).

Ripeto, io non ho nulla contro Dan Brown o contro i lettori dei best seller, ma vorrei farvi riflettere su una cosa: in Italia i lettori forti siamo già in pochi, e questa percentuale di “pochi” acquista esclusivamente best seller pompati dalla tv e dai giornali. A questo punto vi svelo un aneddoto: conoscete la Rowling? Sì, proprio lei, la mamma di Harry Potter. Ebbene, dopo la fortunatissima saga del maghetto con la cicatrice in fronte, ha deciso di scrivere un giallo sotto pseudonimo. E sapete cosa è accaduto? Ne ha vendute “solo” 1500 copie! Ovviamente dopo che si è scoperto che l’autrice del libro era lei, le vendite sono schizzate a livelli stellari.

Lo so, il mondo della letteratura, delle case editrici, è complicato; ma la sensazione che provo è di innaturalità, di adeguamento ai gusti del momento (non sto a citarvi l’ancora fresca invasione di vampiri e angeli di ogni tipo), facendo perdere ciò che in realtà la letteratura è: un inno alla libertà di pensiero e un modo per conoscerci meglio. Forse mi sbaglio?

Buone letture estive.

 

Francesco Camagna