di Gianni Rossini

Questo testo l’ho scritto per farlo in rima e con la visione di tanti giovani coi problemi d’oggi, instabilità della famiglia ormai disgregata, disoccupazione, dipendenze varie. Cio’ per dare un’alternativa al testo originario SOSPESO NEL NULLA, oltre che per il lirismo date le rime anche per il contesto attuale diverso da quello di 40 anni fa, al maestro e amico Marcello Pellegrino, che ha voluto lavorare sul testo originario affidandone al canto alla splendida MORENA.




UN VUOTO A PERDERE

Mi muovo in passi inutili e fermi

porto in giro ossa senza più suono

buone solo per i vermi

e l’anima s’ arrende all’abbandono.

Sono una batteria scarica,

un vuoto a perdere

buono per la discarica

non più usato a rendere.

 

il tempo scandisce la mia noia

che mi nega ogni gioia,

ogni sorriso s’infrange sui denti

come in tutti i perdenti,

la tristezza m’accompagna

come un’ombra beffarda

verso un buco nero

che non conosce cielo.

 

Canta, non udita, la notte,

mi rovinano addosso silenzi

distanti come eco di mari;

 

Oggi sarà come ieri

con gli stessi pensieri neri.

Il mondo mi ha chiuso le porte:

ho stretto solo mani corte,

ho abbracciato senza alcun afflato

coltivatori di illusioni

solo in certe occasioni

che solo prendono e mai hanno dato.

 

La mia anima è algida

e non c’è sole che la scalda

l’amore e l’amicizia sono valori

che non albergano in tutti i cuori.

Ogni fragranza di vita

é ormai sparita

vado lento verso la morte

come il giorno alla notte.

 

Al gioco della vita

ho perso la partita,

i miei sogni sono stati derisi

le mie illusioni deluse

non ho più carte da giocare

solo la solitudine da pesare.

Il carico di speranze l’ho perduto

ed il mio futuro è già passato.

 

Il sole scivola dietro la collina

e l’ angoscia sconfina

nell’amaro senso di vuoto

da colmare con una lacrima, la notte.