Un vuoto a perdere, di Gianni Rossini
- 20 Giugno 2019 - 8:16
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di Gianni Rossini
Questo testo l’ho scritto per farlo in rima e con la visione di tanti giovani coi problemi d’oggi, instabilità della famiglia ormai disgregata, disoccupazione, dipendenze varie. Cio’ per dare un’alternativa al testo originario SOSPESO NEL NULLA, oltre che per il lirismo date le rime anche per il contesto attuale diverso da quello di 40 anni fa, al maestro e amico Marcello Pellegrino, che ha voluto lavorare sul testo originario affidandone al canto alla splendida MORENA.
UN VUOTO A PERDERE
Mi muovo in passi inutili e fermi
porto in giro ossa senza più suono
buone solo per i vermi
e l’anima s’ arrende all’abbandono.
Sono una batteria scarica,
un vuoto a perdere
buono per la discarica
non più usato a rendere.
il tempo scandisce la mia noia
che mi nega ogni gioia,
ogni sorriso s’infrange sui denti
come in tutti i perdenti,
la tristezza m’accompagna
come un’ombra beffarda
verso un buco nero
che non conosce cielo.
Canta, non udita, la notte,
mi rovinano addosso silenzi
distanti come eco di mari;
Oggi sarà come ieri
con gli stessi pensieri neri.
Il mondo mi ha chiuso le porte:
ho stretto solo mani corte,
ho abbracciato senza alcun afflato
coltivatori di illusioni
solo in certe occasioni
che solo prendono e mai hanno dato.
La mia anima è algida
e non c’è sole che la scalda
l’amore e l’amicizia sono valori
che non albergano in tutti i cuori.
Ogni fragranza di vita
é ormai sparita
vado lento verso la morte
come il giorno alla notte.
Al gioco della vita
ho perso la partita,
i miei sogni sono stati derisi
le mie illusioni deluse
non ho più carte da giocare
solo la solitudine da pesare.
Il carico di speranze l’ho perduto
ed il mio futuro è già passato.
Il sole scivola dietro la collina
e l’ angoscia sconfina
nell’amaro senso di vuoto
da colmare con una lacrima, la notte.