Ultima ora: Il carcere di Modica non chiude
- 28 Giugno 2013 - 13:34
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“Ho appena ricevuto notizia dal ministero della giustizia che il ministro ha disposto la sospensione della chiusura del carcere di modica. Il nostro appello è stato ascoltato!!!” Con queste parole l’On. Nino Minardo ha comunicato su facebook la notizia, proprio quando sembrava segnato il destino dello storico penitenziario.
Nei giorni scorsi anche la senatrice Venerina Padua era intervenuta in aula, chiedendo risposte immediate al Governo in merito all’interrogazione presentata nelle scorse settimane in cui si faceva riferimento alla riorganizzazione dell’ordinamento penitenziario, per ragioni legate alla spending review, in conseguenza della quale era stata decisa la chiusura delle case circondariali di Mistretta, Modica e Nicosia.
Andrea Milana
Scusate ma la Padua ha fatto un intervento sul tribunale, minardo parla del carcere… spiego la differenza al giornalista:
CARCERE = il luogo dove si espia la pena, da lì il detenuto non può uscire.
TRIBUNALE = il luogo dove si fanno i processi prima di finire in carcere, da lì si può uscire.
Documentatevi meglio, rischiate la figuraccia
Giovanni Giannone
Caro Andrea, credo che 6 tu a doverti documentare, poichè la senatrice Padua è realmente intervenuta sulla questione “chiusura carcere di Modica”. Ecco coa la Padua ha scritto martedi sul suo profilo facebook:
Signora Presidente, parlo a mio nome e a nome dei componenti della Commissione giustizia del Partito Democratico per sollecitare la risposta ad un’interrogazione molto urgente che ho depositato più di un mese fa (la 4-00214), che riguardava un problema gravissimo che vivono alcune realtà nostre, della Sicilia.
In particolar modo, faccio riferimento alla riorganizzazione dell’ordinamento penitenziario, in ordine di spending review, in conseguenza della quale è stata decisa la chiusura delle case circondariali di Mistretta, Modica e Nicosia.
Ho già descritto nell’interrogazione che nel carcere di Modica, dove mi sono recata anche ieri, c’è una realtà da sogno, un’utopia realizzata nel senso che gli ospiti che ci vivono, riconosciuti come persone, la considerano una casa famiglia. Essi possono essere aiutati nel recupero, così come prevede la nostra Carta costituzionale, svolgono dei corsi professionali, artigianali e aiutano anche all’esterno poiché i detenuti in semilibertà, ad esempio, tengono pulite le spiagge. È, inoltre, pronto un progetto che prevede l’utilizzo di queste persone come accompagnatori di turisti presso realtà monumentali di quel quartiere.
Ebbene, nonostante tutto il lavoro straordinario svolto, che è poi quello che andiamo dicendo che vogliamo quando ci preoccupiamo delle carceri sovraffollate, o ci disperiamo per l’ennesimo suicidio di un detenuto (e sappiamo che il sovraffollamento è una causa scatenante), si decide di chiudere la struttura.