terrorismoHa minacciato di tagliare la gola e di fare saltare in aria senza alcun motivo gli agenti in servizio all’Ufficio immigrazione, millantando di essere un esperto di arti marziali. E’ ritenuto un soggetto pericoloso: è stato rimpatriato dall’aeroporto di Fiumicino dov’è stato accompagnato dalla polizia di Catania un marocchino di 34 anni.

La pericolosità dell’uomo – coniugato fittiziamente con un’italiana e con precedenti per violazione di domicilio, danneggiamento, furto e uso di stupefacenti – è stata evidenziata anche dalle autorità diplomatiche marocchine in Italia, che hanno agevolato l’iter del rimpatrio.

Oltre al 34enne marocchino, altri due connazionali e un siriano sono stati espulsi dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale.

Con questi rimpatri, 70 nel solo 2017, salgono a 202 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento nel proprio Paese dal gennaio 2015 ad oggi, ha fatto sapere il Viminale.

Chi sono gli altri tre immigrati rimpatriati?

Il secondo marocchino ha 38 anni e lo scorso anno era stato inserito nel 2^ livello “Medio” a seguito di una denuncia presentata dal suo compagno di cella perché vessato  con rigide regole di convivenza dettate dalla sua visione integralista del credo islamico. Lo scorso aprile, il marocchino è stato collocato nel 1^ livello “Alto” in quanto, insieme con altri detenuti, dopo aver appreso dai telegiornali della notizia della strage terroristica di Stoccolma, ha chiaramente ed inequivocabilmente festeggiato, inneggiando all’evento terroristico perpetrato nella capitale svedese.

Anche un 31enne marocchino, era monitorato da un anno per le sue “turbe psichiche”: in particolare era stato intercettato, dai carabinieri, in stato psicotico mentre si proclamava seguace dello Stato Islamico. Resosi autore di analoghi episodi avvenuti nel corso del 2017, è stato affidato al Centro d’Igiene Mentale di Tortona e sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio e poi espulso.

Il terzo immigrato rimpatriato è un siriano che utilizzava anche un alias di un cittadino tunisino. Nel 2015 era arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nella sede di Brognaturo (Vibo Valentia) della Cooperativa “Stella del Sud”, ove in diverse circostanze si è evidenziato per condotte prevaricatrici nei confronti di altri ospiti e degli operatori. In particolare, aveva espresso apprezzamento nei confronti degli autori dell’attentato terroristico di Manchester e tentato di avviare una operatrice del centro verso la conversione all’Islam. Successivamente, aveva avuto un diverbio con un operatore della cooperativa d’accoglienza per motivi legati alla sua visione della religione islamica.

Il grado d’allerta è altissimo a seguito dei recenti attentati a Barcellona e in Finlandia.

Viviana Sammito