Il presunto sversamento di petrolio nei pressi di un pozzo di proprietà dell’Eni tra Ragusa e Modica, rappresenta una seria minaccia per la salute di tutti i cittadini iblei, non solo ragusani, visto che il punto critico si trova a meno di 2 km di raggio dalla sorgente Cafeo che rifornisce di acqua potabile buona parte del territorio modicano.

Legambiente ha già presentato un esposto in Procura per chiedere l’applicazione della Legge sugli Ecoreati.

“Come Primo Cittadino e massima autorità sanitaria in Città – dichiara Ignazio Abbate, sindaco di Modica -, è mio dovere approfondire il rapporto presentato da Legambiente per salvaguardare la salute dei miei concittadini. Oltre alla gravità dell’accaduto è altrettanto grave la mancanza di trasparenza e informazione sulla situazione. Attualmente vengono effettuati due prelievi al mese su un campione di acque della nostra sorgente. Però tra le analisi effettuate non c’è quella specifica per rintracciare l’eventuale presenza di idrocarburi. Da stamattina ogni sette giorni il Comune di Modica, oltre ai normali controlli microbiologici e chimici, effettuerà tali analisi che speriamo – conclude il Sindaco – abbiano esito negativo e che verranno comunque rese pubbliche.”