Continuano i controlli nella provincia iblea, da parte della Polizia Stradale di Ragusa, al mondo dell’autotrasporto al fine di contrastare precise violazioni, quali il mancato rispetto dell’orario di lavoro e l’utilizzo di manodopera in nero che di fatto costituiscono una concorrenza sleale nei confronti delle ditte oneste ed un potenziale rischio per la circolazione stradale.




Irregolarità, spesso, vengono poste in essere attraverso l’alterazione del cronotachigrafo (strumento atto a registrare diversi dati, tra cui l’attività del conducente- guida, lavoro, disponibilità e riposo-  le distanze percorse e le velocità tenute).

La scorsa settimana sono stati trovati due camionisti con cronotachigrafo alterato, il primo a Vittoria ed il secondo in località Dicchiara, sulla Ragusa Catania. Nell’arco di 1 anno è il settimo sequestro che viene effettuato dagli agenti della Polizia Stradale di Ragusa.

In particolare, il primo controllo è stato effettuato in periferia di Vittoria nei confronti di un conducente, comisano, di un autoarticolato che procedeva ad alta velocità sulla SP 20, in direzione del mercato. Sul posto vi era in transito una pattuglia in borghese della polizia stradale che, vedendo il veicolo procedere ad una velocità tale che il rimorchio sbandava vistosamente (sul contachilometri della vettura di servizio risultava la velocità di 120 km orari), si sono lanciati all’inseguimento del mezzo riuscendo a bloccarlo nei pressi di una rotonda. Visto il modo di condurre il mezzo, gli agenti intuivano che vi potesse per cui procedevano  alla verifica attraverso un portatile nel quale vi è installato un software denominato “POLICE CONTROLLER”.




Il controllo consentiva di accertare che il cronotachigrafo non aveva registrato alcun dato nelle ore precedenti: né il momento della partenza del mezzo, né le ore di guida del conducente, né la velocità tenuta. Una verifica più accurata del vano motore consentiva di rilevare la presenza di una potente calamita collocata sul bulbo del cronotachigrafo in grado di bloccare la registrazione dei dati, che veniva sottoposta a sequestro. All’autista è stata ritirata la patente e contestate, insieme al titolare della ditta, infrazioni per la cifra totale di 2.015,00 euro. Gli atti  trasmessi alla Procura della Repubblica di Ragusa.

Il secondo controllo è stato effettuato, durante un posto di controllo in località Dicchiara, nei confronti di un conducente, campano, di un complesso veicolare; gli operatori hanno verificato la stampa giornaliera  delle attività del conducente, su cui vi erano delle anomalie, per cui il mezzo veniva condotto presso una officina autorizzata ove veniva individuata, all’interno dell’abitacolo del veicolo, una scheda elettronica, che, grazie ad un telecomando, era in grado di bloccare il corretto funzionamento del tachigrafo digitale.

Tale artifizio rende di fatto impossibile verificare la reale attività lavorativa del conducente, a tutto vantaggio del datore di lavoro che ne trae un evidente beneficio economico (ridurre i tempi di consegna, impiegare meno autisti)) ed a danno degli stessi autisti che si mettono alla guida di un mezzo pesante in condizioni psicofisiche non ottimali, creando i presupposti oggettivi per il verificarsi di sinistri stradali.

Gli agenti, quindi, procedevano al sequestro penale dei predetti congegni e deferivano il conducente e l’amministratore della ditta alla Procura della Repubblica di Ragusa, oltre a redigere i prescritti verbali ai sensi del Codice della Strada ed intimare alle due ditte di ripristinare  tachigrafi.