franco_susino[1]Undici avvisi di conclusione delle indagini sono stati notificati in queste ore dalla procura di Catania agli altrettanti indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso per l’inchiesta dei rifiuti a Scicli.

Anche al sindaco di Scicli, Franco Susino, è stato notificato l’avviso di conclusione indagini. Oltre a lui ad altre 10 persone, tra questi gli arrestati dello scorso giugno: Franco Mormina, 45 anni, sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza, Ignazio Mormina, 26 anni, Giovanni Mormina, 46 anni, Giacomo Fidone, 45 anni, pluripregiudicato, già detenuto per altra causa, e Ugo Lutri, 54 anni, pluripregiudicato con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso.

L’accusa è di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla violenza privata e all’estorsione e all’infiltrazione criminale sul territorio e nell’impresa da cui dipendevano per acquisire di fatto profitti e vantaggi ingiusti. Il sindaco è accusato di concorso esterno. Susino ha sempre rigettato ogni accusa sottolineando che il Comune, invece, aveva messo i mezzi per frenare la situazione.

Gli altri indagati sono Renzo Gazzè, Lorenzo Trovato, Giovanni Di Stefano e Vincenzo Tumino, accusati, con i Mormina, di truffa, Bartolomeo Cannella, accusato di favoreggiamento.

Secondo le indagini, avrebbero costituito un sodalizio criminale a Scicli, che aveva il suo leader in Franco Mormina, il quale avrebbe assunto il controllo della Ecoseib, attraverso intimidazioni dirette ed indirette e anche estorsioni nei confronti del legale rappresentante della società ma anche del capo cantiere e di alcuni operai, per ottenere indebiti profitti mediante falsa rendicontazione delle spese di carburante, assunzioni di alcune persone e il licenziamento di altre.

Inoltre l’organizzazione criminale avrebbe anche gestito, in monopolio, le affissioni dei manifesti dei candidati alle amministrative del 2012.