Riceviamo e pubblichiamo:

settimana corta«”Non c’è nulla che non possa essere cambiato non c’è nulla che non possa essere migliorato”, potrebbe essere questa la sintesi dell’incontro tenutosi venerdì 17 a palazzo Busacca a Scicli. L’ incontro  ha visto la nascita di un comitato spontaneo di genitori che dicono no alla settimana corta. L’ incontro partecipato da vari genitori   è stato utile per aprire un dibattito sulle problematiche relative alla settimana corta che dovrebbe partire in modo sperimentale nell’anno scolastico 2017/2018 .
“I genitori non sono stati adeguatamente informati su ciò che significa settimana corta, l’incontro che la scuola ha fatto con i genitori è stato fatto solo per decidere la modalità con cui applicare la settimana corta a seconda delle fasce orarie ma non c’è stata una consultazione preventiva di tutta la base per comprendere davvero chi la volesse e chi no. Inoltre lì dove è stata fatta una consultazione c’è stata molta confusione di informazione tra settimana corta e tempo prolungato adeguatamente fatto. Proprio per questo motivo vogliamo essere cassa di risonanza alle vere problematiche che i genitori si troveranno ad affrontare senza averne ad oggi un quadro completo e adeguato.

“É vero che in molte parti d’Italia la settimana corta è già una realtà ma nel nostro territorio mancano quei servizi minimi per rendere la settimana corta un’attività didattica davvero produttiva per i nostri ragazzi. Inoltre non ci sono alternative per i genitori che non vogliono iscrivere i propri figli alla settimana corta avendo creato uniformità tra tutto gli istituti. Ci chiediamo,se è come davvero sembra una sperimentazione, perché non farla in pochi istituti o in alcune classi pilota invece di mettere tutta la città di Scicli nelle condizioni di non avere nessuna scuola fuori dal coro? Molti istituti che hanno portato avanti la settimana corta nel resto d’Italia  sono tornati indietro perché se è vero che è un risparmio notevole per le scuole e per i Comuni non è altrettanto vero che apporta benefici di natura didattica .Ci sentiamo offesi quando qualcuno dice che non amiamo i nostri figli perché non li vogliamo il sabato a casa ! Al contrario proprio perché amiamo i nostri figli pretendiamo che le scelte siano fatte da un punto di vista didattico e non meramente economico. Molti genitori stanno subendo la scelta passivamente come un già deciso per cui è inutile discuterne ma in realtà nulla è deciso per sempre tutto può essere cambiato se c’è la volontà dei genitori di portare avanti davvero la propria opinione. Noi come Comitato costituitosi nella serata di venerdì ci faremo promotori  di varie iniziative che di volta in volta comunicheremo per essere cassa di risonanza e per ridestare un dibattito democratico all’interno della città».

Delegazione Comitato per il No alla settimana corta