bambini del rosarioVenerdì sera ho partecipato ad una cena organizzata dal Club SOROPTIMIST INTERNATIONAL di Scicli-Modica.

Una cena sicuramente non può rappresentare niente di straordinario per tanti di noi che trascorrono le meritate vacanze in pieno relax in montagna, al mare e, perché no, anche in città. Una cena con gli amici o con i parenti, in casa, al ristorante, in pizzeria.

Mai pensato di andare a cena in un piccolo convento ubicato su uno dei colli della bellissima Scicli.

Un ampio cortile, attrezzato alla meglio come luogo di gioco per bambini e trasformato per l’occasione in pizzeria all’aperto. Gli invitati a questa cena i bambini che frequentano il centro diurno, centro che accoglie i più disagiati e i più bisognosi di affetto, i più bisognosi di guida e di attenzioni speciali.

Tra questi bambini molti mi hanno riconosciuta e sono venuti ad abbracciarmi: i bambini della scuola dove insegno, alcuni della mia classe. Li ho visti attivi, partecipi, vivaci, contrariamente al loro atteggiamento nell’ambiente scolastico. In breve hanno organizzato una sala da pranzo all’aperto trasportando tavoli e panche dal refettorio del convento al centro del cortile sistemandosi attorno ad essi come se si trovassero nella migliore pizzeria della città. I loro volti sorridenti, l’aria scanzonata e la complicità tra compagni ha trasformato, la mia serata in una magnifica occasione di belle emozioni e di profonde riflessioni.

Quando sono andata via il mio animo era leggero, ma pieno; di quella pienezza che solo la gioia nel volto dei bimbi sa dare.

Questi bambini, sono i nostri bambini! Non possiamo far finta di niente. Tutti noi sappiamo che in questa bella e ricca città, ci sono famiglie in difficoltà e di tali difficoltà chi ne piange le conseguenze in maniera più grave sono i bambini, che di nulla hanno colpa, se non solo di essere nati in tali famiglie.

Guardandomi attorno constato che l’indifferenza e l’egoismo sono diventati gli stili di vita più diffusi nella società, sia nel piccolo come nel vasto territorio. Guardiamo i problemi degli altri come immagini sfumate che velocemente rimuoviamo dagli occhi e dai pensieri. Contempliamo noi stessi e il in nostro EGO, impegnandoci in tutti i modi, spesso leciti e a volte non, per soddisfare le nostre ambizioni e i nostri desideri. Esaltiamo le apparenze fino a dimenticarci dell’essenza dell’umana esistenza. Chiudiamo gli occhi, di fronte alla sofferenza e alla indigenza di nostri concittadini e fratelli, per non vedere.

Vedere e toccare con mano i bisogni di questi bambini, mi hanno indotto a riflettere su un problema che mi è molto vicino in quanto legato alla mia professione d’insegnante. Tra circa un mese e mezzo riapriranno le scuole e questi bambini dovranno tornare sui banchi. Mi viene in mente che l’anno scorso tutti , nonostante fossero in età dell’obbligo e nonostante avessero dalla loro parte la tutela della Costituzione, tutti, dicevo, hanno dovuto pagare i libri di scuola. Mi chiedo, dunque, se è stato tanto difficile poter acquistare i libri della scuola primaria che costano relativamente “poco”, come faranno le famiglie in difficoltà ad acquistare i libri di testo per consentire la frequenza “regolare” dei loro figli alla scuola secondaria di primo grado( Scuola Media)? So di ragazzini che l’anno scorso hanno rinunziato a frequentare perché non avevano i libri.

Può una cittadinanza così progredita come quella sciclitana consentire che ad alcuni bambini venga negato il diritto di studiare per le difficoltà della famiglia di appartenenza?

Mi verrebbe voglia di soffermarmi sulle responsabilità istituzionali di tale situazione, Comune compreso, ma non intendo innescare polemiche. Il mio obiettivo qui, attraverso questo scritto, è quello di smuovere l’animo generoso che dorme in ciascuno di noi, di risvegliarlo e di trasformarlo in forza solidale che, rinunciando ad un pezzettino del proprio “IO”, possa accendere il sorriso nei volti e la speranza nell’animo di questi bimbi incolpevoli che sono anche nostri bimbi e dei quali ognuno di noi deve assumere una piccola parte di responsabilità.

Vorrei chiedere a tutti i Dirigenti scolatici della città, a tutti i titolari di attività commerciali, a tutti gli impiegati nelle amministrazioni pubbliche e private della città( Comune, ospedale, sindacati, ecc.) , a tutti i liberi professionisti( avvocati, medici, ingegneri, commercialisti), a tutti gli artigiani a tutti coloro che dispongono di un salario fisso, assieme al Club SOROPTIMIST INTRNATIONAL, di farsi promotori di una campagna di solidarietà per consentire ai bambini del centro diurno del Rosario di poter acquistare i libri e il materiale necessario per frequentare la scuola al pari di tutti gli altri bambini, la campagna “DUE EURO PER UN LIBRO”.

Impegniamoci tutti insieme e vi garantisco che ciascuno di noi avrà la sua parte di leggerezza nell’animo e di pienezza nella propria vita.

Carmela Paolino