nova lexNella seduta del Consiglio dei Ministri del 23 Gennaio, il Governo, su proposta del Presidente Matteo Renzi,  e dei Ministri delle Finanze, Padoan,  e delle Politiche Agricole, Martina, ha approvato il decreto legge 24 gennaio 2015, n. 4 che introduce l’Imu sui terreni agricoli, fissando sempre criteri altimetrici,  sostanzialmente identici a quelli del decreto del 28 novembre 2014, peraltro dichiarati irragionevoli dal Tar del Lazio.

Tale decreto suddivide i Comuni in tre categorie:

1) Comuni totalmente montani: i terreni agricoli  sono esenti da Imu;

                                       2) Comuni parzialmente montani: i terreni agricoli sono soggetti a Imu, esclusi quelli    posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali,  iscritti alla previdenza agricola;

 3) Comuni non  montani:  tutti i terreni agricoli sono  soggetti a Imu.

Il   pagamento dell’Imu, riguardante l’anno 2014, dovrà effettuarsi  entro il 10 febbraio 2015. Quello dell’Imu 2015 dovrà effettuarsi  a giugno e dicembre 2015 .

Il pagamento dell’Imu, correlato alla succitata classificazione dei comuni, produce risultati paradossali, come nel caso dei terreni di Scicli, posseduti da  coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, che saranno soggetti al pagamento dell’Imu, mentre quelli di Marina di Ragusa saranno esenti perché il comune di Ragusa è classificato  parzialmente montano.

Ed ecco i gruppi politici che hanno votato a favore della introduzione dell’Imu sui terreni agricoli, (art.  22 , co 2, Legge  23 giugno 2014,  n. 89):

PD ( renziani) – PD (sinistra)     Scelta Civica –  NCD di Alfano       comunisti di SEL

La beffa è doppia perché hanno anche votato, con la stessa legge, prima la corresponsione del bonus di 80 euro mensili a favore dei lavoratori dipendenti, discriminando tutti i pensionati ed in particolare quelli dell’agricoltura con pensioni minime, e poi imponendo agli stessi il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli per finanziare il suddetto bonus (art.  1, Legge  23 giugno 2014,  n. 89).

Ed ora la battaglia si sposta in Parlamento, poiché  il succitato decreto dovrà essere convertito in legge e nel caso in cui non dovesse essere approvato, i contribuenti dovranno chiedere il  rimborso dell’Imu indebitamente pagata. E’ bene che si sappia che pubblicheremo i nomi dei parlamentari e dei rispettivi gruppi politici che approveranno il suddetto decreto.

E’ ora di dire basta alla rapina fiscale effettuata attraverso imposte patrimoniali  incostituzionali che violano il principio della eguaglianza tra cittadini e della capacità contributiva fissati dagli artt. 3 e 53 della Costituzione.

 L’Imu agricola deve essere abolita

Dott. Giuseppe Implatini, Responsabile Settore Tributi Locali, NovaLex