Immediata la risposta del Sindaco di Scicli, Enzo Giannone, alla decisione e ai motivi di Scicli Bene Comune di uscire dalla maggioranza e di ritirare il suo assessore, Lino Carpino.

Ecco qui di seguito il comunicato stampa diramato dal Comune di Scicli. A parlare è proprio il sindaco, Enzo Giannone




“Proviamo un senso di inquietudine leggendo la nota di Scicli Bene Comune. E la sensazione nasce, pur nel rispetto della decisione assunta, dalla non condivisione di alcune affermazioni contenute nella nota.

Abbiamo fatto della partecipazione alle scelte e del confronto la nostra stella polare per orientarci in ordine alla realizzazione di un programma amministrativo presentato e condiviso dagli elettori. Continuiamo a muoverci ancora oggi in un contesto di emergenze, la prima quella finanziaria, che é la bella eredità che abbiamo trovato e per la quale abbiamo stipulato un anno fa un patto d’onore morale prima che politico per il bene della città. Abbiamo evitato che la comunità venisse governata da una coalizione disomogenea e disarticolata messa insieme, come ha dimostrato il dato elettorale regionale, da motivi di mero interesse e opportunità politica. Abbiamo camminato sullo stesso fronte sfidando rischi e impopolarità nell’interesse della collettività che amministriamo. L’etica della responsabilità a cui siamo costantemente chiamati è un valore di saggezza alla quale guardare con impegno e costanza. Ed è quello che continueremo a fare.

Veniamo al merito delle questioni.

Sulla difesa dell’Ospedale “Busacca” abbiamo seguito una linea di coerenza che ci ha visti difendere il presidio sanitario ingaggiando un braccio di ferro con il vertice aziendale ed è quello che continueremo a fare senza pause o tentennamenti. Ci dispiace rilevare che forse pezzi o ambienti collaterali a Scicli Bene Comune, per motivi che non conosciamo e che speriamo non siano “particulari”, la pensino in maniera diversa sulla chiusura dell’ospedale e del suo pronto soccorso.

Stesso metro sulla difesa del territorio sul quale la nostra posizione è netta, decisa, chiara e senza riserve, così come gli atti consequenziali, con assunzione di responsabilità importanti da parte del Sindaco e della Giunta ad esempio in tema di discariche o piattaforme petrolifere.

L’aumento della fiscalità non ci appare un dato oggettivo perché ereditato ineluttabilmente dalle gestioni precedenti, a fronte di un bilancio costretto dai vincoli del predissesto e per il cui risanamento si è fatto molto, ma molto resta ancora da fare, tra cui misure di sgravio e di facilitazioni che sono allo studio e sulle quali intendiamo aprire un confronto in consiglio e nella città.

Stare insieme in un’amministrazione vuol dire vivere di proposte, di confronto libero anche se vivace da tutte le parti che compongono il governo della città. Non ho mai fatto pesare, per mia cultura e convinzione, il ruolo di capo dell’amministrazione e questo perché, ritenendomi un primus inter pares, auspico di essere spronato a quella dialettica che è il senso vero della politica e fondamento della democrazia. Tutto ciò nonostante la straordinaria affermazione elettorale personale, ben oltre il voto delle liste del consiglio, che ha portato alla vittoria del Sindaco al primo turno ma anche al premio di maggioranza della coalizione, di cui ha beneficiato anche la lista di Scicli Bene Comune che ha così avuto il premio di un seggio in aggiunta a quello già ottenuto, oltre ad un assessore presente in Giunta.

Non vorremmo che al di fuori delle motivazioni addotte, altre reggano il convincimento di uscire dalla maggioranza. Ne prendiamo comunque atto. Continueremo a lavorare sul piano istituzionale come istituzione insieme alle altre istituzioni per il bene e il futuro della nostra comunità, sul piano politico per la crescita di una nuova classe dirigente della città, fatta anche da tanti giovani competenti ed entusiasti, che si svincoli definitivamente da vecchi modi di concepire la politica come politica politicante, legata ad interessi di parte, lontana dai bisogni reali dei cittadini, rinchiusa nelle buie stanze di conventicole ristrette e marginali rispetto alle dinamiche vive e concrete di una città in cammino di crescita che invece ci sentiamo di rappresentare, per scelta culturale e morale ma anche per grande consenso ricevuto”.