All’alba di stamattina  è stato dato alle fiamme un capannone in contrada Arizza.

Si tratta di una segheria, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Modica e i Carabinieri. Sono ingenti  i danni provocati dal fuoco che, stando alle prime ricostruzioni, sarebbe di natura dolosa.

Ed intanto l’associazione Antiracket di Scicli, in un comunicato, esprime preoccupazione per la ripresa di questi gravi episodi ed esprime solidarietà al titolare della segheria che si è visto privato in pochi minuti della possibilità di lavorare serenamente. Resterà senza lavoro, in un momento di crisi economica, il personale che lavorava all’interno del laboratorio artigianale. L’associazione antiracket ha chiesto, intanto, al prefetto Giovanna Cagliostro la convocazione a Scicli del “Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza” per analizzare il preoccupante fenomeno della recrudescenza di episodi criminosi. L’antiracket, infine, invoca la realizzazione del sistema di videosorveglianza.

La segheria è di proprietà di un 53enne sciclitano F.B., gestita insieme al fratello e ai familiari. La struttura dava comunque lavoro anche ad altri sciclitani, che ora temono seriamente per il loro posto di lavoro.

Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Modica, per fare piena luce sull’episodio.

Nota della CNA di Scicli :Il presidente e i componenti del direttivo della Cna di Scicli esprimono piena solidarietà ai colleghi artigiani che hanno visto distrutta la propria segheria in contrada Bruca. “Allo stesso tempo – è detto in una nota – esprimiamo una forte preoccupazione per l’accaduto che, nel caso in cui venisse confermata l’origine dolosa, rappresenta un episodio gravissimo che testimonia come, ancora una volta, il problema dell’ordine pubblico, a Scicli, non può scomparire dal dibattito politico e va, anzi, affrontato con misure concrete”.