RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO




 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Come al solito le fotografie la dicono più di qualsiasi parola.

Quella che dovrebbe essere una grande e nuova opportunità per un’intera città, la fine dei lavori di restauro di un complesso monumentale, negli anni ‘dimenticato’, quale l’ex convento del Carmine, con grande dispendio di risorse pubbliche, si rivela apparentemente fruibile per i soli normodotati. I lavori appena ultimati di messa in sicurezza durati oltre 10 anni e terminati qualche mese fa presentano evidenti lacune in termini di abbattimento delle barriere architettoniche.

Ancora una volta, rilevo personalmente e anche i cittadini sbalorditi segnalano, attraverso le fotografie ed i commenti, quanto accade nella città di Scicli dove le grandi opere, quasi ultimate, si rivelano piccole se ad essere sorprendentemente dimenticati sono sempre coloro cui è impedita la libera fruizione degli spazi pubblici .

Durante la recente manifestazione RUBINO avvenuta durante i giorni dell’Immacolata e che ha omaggiato le eccellenze enogastronomiche del territorio e la ricchezza artistica e monumentale della città patrimonio dell’Unesco, le varie testate hanno scritto dell’ex Convento del Carmine che riapriva i battenti.




Anche lo scrivente è stato presente nel giorno dell’inaugurazione avvenuta l’8 dicembre ma con grande amarezza ha dovuto constatare come non sono bastati 2 milioni e mezzo di euro e 10 anni di lavori per rendere accessibile a tutti, un edificio pubblico appena ristrutturato .

E’ inconcepibile come ancora oggi, piuttosto che abbattere gli ostacoli e le barriere, se ne creino di nuove. In questo sito ci sono tutte le condizioni per abbattere gli ostacoli invece sono state realizzate delle rampe fuori norma con pendenze assurde anche per persone senza problemi. Piuttosto era meglio non realizzarle, che affermare “almeno ci sono”. Ricordo che qualche anno fa, quando ancora non erano stati eseguiti i lavori, partecipai ad un evento privato nel cortile e, bene o male, riuscì ad accedere e a muovermi con la mia carrozzina. Oggi non posso accedervi data la notevole pendenza della rampa di accesso.

E la questione appare ancora più assurda se si rammenta, che tutte le opere pubbliche specie se di nuova realizzazione o interessate da lavori di rifacimento, dovrebbero attenersi alla nota disciplina e ai regolamenti in materia di abbattimento delle barriere architettoniche e favorire la creazione di appositi percorsi, mentre chi dovrebbe garantire tali semplici accortezze, pare dimenticarsene.

Spero che dopo la recente opera di consolidamento e prima della destinazione finale come Centro artistico polifunzionale finanziato dal Ministero dei Beni Culturali si rimedi a questo stato di cose eliminando le barriere e rendendo fruibile a tutti il sito, tanto a pagare sono sempre i cittadini”.

Ignazio Drago