47 giorni sono ad oggi trascorsi dal giorno in cui, il Presidente della regione Sicilia, nel corso dell’incontro con i rappresentanti di Legambiente Scicli e del Comitato Salute Ambiente Territorio di Scicli, tenutosi il 4 aprile presso Palazzo d’Orleans alla presenza degli onorevoli Di Pasquale e Campo, dichiarò che entro 15 giorni la Regione Siciliana si sarebbe espressa sul caso ACIF di contrada Cuturi.

“Non in minor tempo, volle addirittura chiarire, perché occorreva prima dare risposta al caso della discarica di Agira” dichiara Alessia Gambuzza, Presidente del Circolo Legambiente “Kiafura” di Scicli” ma, mentre la discarica di Agira fu tempestivamente bloccata, trascorrono ad oggi ben 47 giorni da quella riunione senza che nulla trapeli sul destino dell’impianto di Cuturi. Pertanto, non solo occorre sollecitare la conclusione di una richiesta che giace inspiegabilmente negli uffici regionali, ma diviene pressante sapere che cosa si sarà inceppato nel meccanismo messo in moto dal Presidente Musumeci”.

“Sulla vicenda” continua Alessia Gambuzza, “si può dire che non passa giorno senza che si venga a conoscenza di nuovi e gravi fatti e sappiamo che sia il Presidente Musumeci che l’assessore all’Energia e Ambiente Pierobon ne vengono direttamente informati. Ci riferiamo soprattutto agli esiti del sopralluogo con quale il Genio Civile di Ragusa ha accertato la presenza di un gran numero di manufatti abusivi e ne ha intimato l’adeguamento entro il termine di 60 giorni. Ha inoltre ravvisato gravi irregolarità in alcune procedure che accompagnarono i lavori sin dal loro inizio, ha menzionato strutture “il cui uso è sconosciuto” e, oltre ad aver intimato la sospensione immediata dei lavori abusivi, ha fatto presente che “l’infrazione è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Ragusa”.




Non solo, possiamo ritenere che il Presidente abbia letto con attenzione la documentazione che gli è stata consegnata da Legambiente e dal Comitato per la Tutela della salute e ambiente di Scicli. Una documentazione con i numerosi rilievi sulle gravissime irritualità contenute nell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilascia dalla Regione Siciliana il 3 marzo 2016. Irritualità che sono state sinteticamente, ma efficacemente, illustrate al Presidente durante quell’incontro e delle quali, probabilmente, non ne aveva avuto piena contezza sino a quel momento. Sono inoltre ancora allo studio ulteriori documenti pervenuti da istituzioni ed enti presso i quali Legambiente nazionale ha effettuato accesso agli atti e non si escludono ulteriori risultati importanti anche sul versante della tutela ambientale”.

“Comprendiamo bene le difficoltà che l’apparato regionale sta incontrando nel dover annullare in autotutela un atto emesso da alcuni propri funzionari”, conclude Alessia Gambuzza “ma restiamo fiduciosi che il Presidente della Regione Siciliana voglia emanare senza ulteriori ritardi l’unico provvedimento possibile, visti i gravi fatti emersi e le responsabilità connesse”.