nova lexScicli rimane senza servizio di raccolta dei rifiuti urbani. Stavolta, sembra, non perché ci sia uno sciopero, non perché il comune non paghi il dovuto, non perché la magistratura sequestri qualche sito.

 No, si rimane senza raccolta dei rifiuti perché una ditta è in scadenza di appalto e la nuova vincitrice (una sola, un consorzio, un ATI, non si sa) non è ancora arrivata a prendere possesso del servizio da offrire.

  Servizio che è stato affidato con procedura urgenza, perché tutte le normali prassi burocratiche non sono state esperite.

 Fatto sta che da sabato scorso la raccolta dei rifiuti è ferma. La vecchia ditta ha asportato dalle borgate i bidoni di raccolta di rifiuti di sua proprietà ed adesso negli stessi posti, i sacchetti di plastica e l’immondizia si accumulano senza sosta.

 Non si è ritenuto di avvertire la popolazione, di comunicare quanto accade. La “gente” è buona solo per subire in silenzio e pagare senza protestare.

 Qualcosa si è saputo perché i dipendenti della vecchia impresa in appalto, si sono presentati al comune per tentare di essere ricevuti dal commissario straordinario per sapere se potranno ancora

lavorare, per sapere chi arriva a Scicli per questa gestione, per capire cosa accade.

 Il commissario pare non abbia trovato il tempo di riceverli.

 Tenere alta l’attenzione verso rischi di inquinamento di cosche mafiose nel settore della gestione dei rifiuti  è un patto fondamentale tra amministrazione e cittadinanza.

 E la buona amministrazione è anche pretendere che ci sia trasparenza e concretezza nella gestione della cosa pubblica.

 Noi vogliamo sapere cosa accade nelle nostra comunità. Non ci sentiamo tranquillizzati da questa nebulosa gestione che permette una interruzione del servizio di raccolta preparando la città a giorni di situazione “napoletana”, con l’immondizia sparsa per le strade.

 Ufficio Stampa

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