giorgio-assenzaIl deputato di Forza Italia, Giorgio Assenza, ha presentato una interrogazione per avere informazioni in merito alla possibilità di trivellazioni della società Irminio Srl su Scicli. Assenza era intervenuto sulla questione il 25 giugno scorso in occasione dell’assemblea pubblica organizzata dal comitato per la tutela della salute e dell’ambiente.  Il deputato di Forza Italia è intervenuto anche su sollecitazione del’esponente dello stesso partito, Maurizio Villaggio, che sull’argomento è intervenuto diverse volte. Di seguito l’interrogazione integrale di Assenza:

 

Premesso che: da alcune notizie di stampa nazionale si apprende che è partito l’iter per le trivellazioni sul territorio di Scicli. La società Irminio (società americana che sta trivellando lungo il corso del fiume Irminio in territorio di Ragusa a poche centinaia di metri dal territorio di Scicli), ha infatti avanzato al Ministero dell’Ambiente una richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) su un progetto relativo alla prospezione (esplorazione del sottosuolo), ricerca e coltivazione di idrocarburi, in riferimento al D.A. n.190 titolo minerario “Permesso di ricerca Idrocarburi Scicli” rilasciato in data 2 aprile 2014 dall’ Assessorato all’Energia della Regione Siciliana

Considerato che: la ricerca di idrocarburi è finalizzata all’individuazione anche nel territorio di Scicli di depositi di olio e gas già rinvenuti nella piattaforma Vega a mare, lungo il fiume Irminio e nei giacimenti di Ragusa, Tresauro e Gela.

 

Visto che: l’impianto di trattamento  rifiuti di contrada Cuturi, contro il quale l’intera città si è schierato, altro non è che “l’anteprima” delle trivelle: difatti tale impianto tratterà i rifiuti liquidi provenienti dalle trivellazioni petrolifere, in considerazione del fatto che quasi tutta la provincia di Ragusa è interessata dalla ricerca di petrolio e

già oggi l’A.Ci.F, anche se in maniera ridimensionata, effettua tali trattamenti attraverso lo stoccaggio di fanghi e rifiuti di perforazione contenenti barite, sostanza usata diffusamente nei pozzi di petrolio per appesantire i fluidi.

 

Considerato altresì che:  sembrerebbe che a Scicli, città patrimonio dell’Unesco, si voglia replicare, anche se in dimensioni più ridotte, la situazione della Basilicata, con i campi pozzi di Viggiano e Tempa Rossa  e gli impianti di trattamento dei rifiuti liquidi derivanti dalla produzione di  petrolio, perpetrando così in un vortice di follia distruttiva che mette in serio pericolo non solo il mare ma anche i litorali della costa ragusana.

 

Preso atto che: la nostra isola, già martoriata dalle decisioni assunte dal Governo regionale che, utilizzando la competenza esclusiva (art. 14 dello Statuto introdotto con legge costituzionale) in materia di miniere e di attività estrattive, hanno consentito il libero accesso di società petrolifere e di attività di trivellazioni, rischia adesso di venire colpita ancora più duramente.

 

Appreso che: la speranza che il Presidente Crocetta potesse porre fine all’incalzare delle richieste di vecchie e nuove società petrolifere è stata vanificata dal protocollo d’intesa tra la Presidenza della Regione, l’Assomineraria, l’Eni, l’Edison e la Irminio srl, sconfessando di fatto le sue precedenti posizioni di contrarietà alle trivellazioni.

 

Verificato che: è in corso un vero e proprio assalto al mare siciliano da parte delle compagnie petrolifere: 12.908 i chilometri quadrati interessati dai cinque permessi di ricerca già rilasciati e da altre 15 richieste di concessione, ricerca e prospezione avanzate. Questo, nonostante, già oggi nel canale di Sicilia vengano estratte circa 301.471 tonnellate, il 41% del totale nazionale del petrolio estratto in mare. Una scelta scellerata di politica energetica, che non trova scusanti valide neanche dal punto di vista strategico energetico, viste le ridicole quantità di petrolio in gioco. Inoltre gran parte delle richieste oggi in fase di valutazione provengono da compagnie straniere, la cui attività non porterà benefici all’economia nazionale, portando greggio e ricavi oltre confine.

 tutto ciò premesso:

 

PER SAPERE

 

Se non ritiene opportuno avviare con urgenza tutte le azioni necessarie affinché venga avviata anche nella nostra Regione  una rivoluzione energetica, garantendo uno sviluppo futuro, anche sul piano economico, sicuramente molto più sostenibile e duraturo e soprattutto venga ridata voce e possibilità di scelta ai territori e alle popolazioni interessate dalle richieste di estrazioni avanzate dalle compagnie petrolifere.

Quali sono le azioni che il Governo intende intraprendere per salvaguardare la vera ricchezza del mare, (oggi seriamente minacciato dalle attività estrattive), ovvero turismo, pesca e biodiversità, patrimonio importantissimo per l’economia non solo della nostra Isola, ma di tutta la nazione e degli altri Paesi mediterranei.

Se non ritiene opportuno uniformarsi agli impegni presi dal nostro Governo alla COP21 di Parigi del 2015 ( Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) ratificato a New York qualche mese fa, per la realizzazione di un modello energetico pulito, rinnovabile, distribuito e democratico.

Se in tale ottica non intende revocare, o quantomeno sospendere, le autorizzazioni concesse.