Scicli – A Pisciotto strada sbarrata dalle dune di sabbia, i cittadini non possono raggiungere le loro proprietà
- 14 Giugno 2016 - 6:05
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Siamo al Pisciotto (via Malaga), ovvero la vecchia strada basolata che collega(va) la strada statale direttamente alla fornace Penna. La strada è ormai piena di sabbia ed il passaggio verso la fornace e l’accesso ai terreni (privati) di questa via sono pressoché irraggiungibili (se non scalando le dune).
Questa situazione va avanti ormai dal 2014. Tante le segnalazioni effettuate al Comune, che promette, promette e ancora promette: “entro 40 giorni…entro 60…” e intanto passano gli anni!
Invito tutti i lettori ad andare a verificare personalmente il grave danno che man mano va a minacciare la zona.
Di questo passo la sabbia arriverà alla statale…e poi? Continueremo a fare finta di nulla?
Perchè questa sabbia (in eccesso), non viene utilizzata per il ripascimento di altre spiagge come Micenci, Donnalucata, o magari la vecchia spiaggetta a Cava D’Aliga?
Intanto per i cittadini è impossibile raggiungere le proprietà. Spostare con mezzi propri questi cumuli di sabbia non è possibile perchè si rischia una denuncia.
Come si può capire dalle foto, la situazione sta degenerando.
Tanto per precisare: quella strada nascosta dalla sabbia un tempo era la strada principale che conduceva dalle campagne sciclitane direttamente alla Fornace Penna.
Quella zona è completamente dimentica dall’Amministrazione: le condizioni della pista ciclabile/pedonale che collega Sampieri con Marina di Modica sono pessime. Inoltre, se la memoria non mi inganna, nel progetto pista ciclabile mi pare fosse interessata anche una certa … via Malaga, che non è altro che quella “strada adibita alla sabbia superflua”, e che doveva essere il percorso di ritorno (Marina di Modica – Sampieri) della pista.
Si, lo so…
Sarà che ancora a Scicli è presto per le “elezioni”, sarà che più che “commissariato” il nostro comune è stato “nelle mani di nessuno”, sarà…sarà che a nessuno interessa se la Fornace Penna e tutta la sua “location” sia stata abbandonata a se stessa.
Lettera Firmata
Osservatore
Sarà che a Scicli non è ancora tempo di elezioni, sarà che Scicli è nelle mani di nessuno, sarà quel che sarà, fatto sta che a mio modo di vedere ci sono abitazioni (e villaggi) che lì non dovrebbero esistere. Più che “la sabbia in eccesso” a deturpare la location della Fornace Penna sono le abitazioni nate come funghi tutt’intorno.
A proposito di elezioni, magari i prossimi canditati a Sindaco potrebbero attenzionare meglio l’urbanizzazione selvaggia di quella zona.
Saluti
Osservatore ATTENTO
Carissimo Osservatore,
Qua stiamo parlando di una strada COMUNALE e storica. La suddetta divide la parte balneare con la parte “privata”. Proprio per questo motivo erano stati effettuati dei lavori che dovevano servire per il “contenimento” di questa separazione. Dalla sua affermazione deduco che nemmeno la strada statale doveva essere edificata.
Ah, a proposito di statale:
– carissimo OSSERVATORE, lei sa che se la situazione resta tale, anche la strada che collega Sampieri con Pozzallo prima o poi sarà riversa di sabbia?
– carissimo OSSERVATORE, se domani nella strada di San Bartolomeo troviamo un masso gigante caduto che impedisce il passaggio, lo lasciamo li?
Il problema di noi Sciclitani, e soprattutto dei finti Sciclitani che si sentono tali solo a Pasqua per gridare GIOOOIA, è che della nostra Scicli non ce ne frega nulla! Il problema è che andiamo a “cercare” SEMPRE la soluzione più semplice.
Quindi la colpa non è della NON manutenzione dei lavori, bensì di chi ha ereditato i terreni limitrofi?!
Stiamo cadendo veramente in basso…anzi, siamo caduti veramente in basso!
Ho capito che a noi sciclitani ci piace lo sperpero dei NOSTRI soldi, che VOGLIAMO questi problemi e che ci piace essere “governati” da gente che se ne frega altamente di noi e di Scicli!
Vi raccomando: Restiamo chiusi con nostre idee…non guardiamo oltre…e aspettiamo che i problemi si risolvano da soli!
MARIELA
Che bel coraggio lamentarsi della sabbia. Vergogna, avete deturpato un territorio. Potevate farvi delle palafitte, tanto bastava spostarsi pochi metri più avanti. Speriamo la natura si riprenda quello che è suo.
Maximiliano
Qui secondo me non è questione di coraggio. Ma di voglia di cambiare.
Il problema è che adesso la sabbia è avanzata e continuerà ad avanzare ancora se non si prendono provvedimenti. La natura da anni è stata sconvolta. La stessa creazione della pista ciclabile è una deturpazione del territorio.
Tutto è natura. Anche dove la signora @MARIELA sta dormendo in questo momento è natura!
Secondo lei andare a creare un impianto “idrico” e lasciarlo morire li in mezzo alla sabbia con i tubi che fuoriescono ovunque non è deturpazione? Andare a mettere sotto la sabbia dei “tappeti” e lasciarli li a marcire senza alcuna manutenzione, non è deturpazione?
A volte, il modo più economico, non è sempre il migliore!
Salvo
Una volta alla fine della spiaggia esisteva un passaggio naturale chiamato, dai nostri avi che ancora ce lo ricordano, “La strada del vento” che permetteva al vento di far viaggiare la sabbia in esubero andandola a depositare nella zona a nord dell’attuale provinciale. Per chi non c’è mai stato la zona presenta un paesaggio da vero deserto naturale ed incontaminato. Nella spiaggia si formavano straordinarie dune e non davano fastidio a nessuno. L’uomo, sentendosi pronto a dominare la natura ed i suoi eventi, ha deciso di contrastare ed affrontare quanto più naturale ci fosse in quella zona andando a costruire, si fà per dire, delle case, molto spesso baracche provvisorie, rubando il sedime delle dune e, non contento, per ripararle ha realizzato delle recinzioni sbarrando e, credendo di annullarla, l’azione da sempre esistita dal vento di creare le dune ed andare a depositare l’esso di sabbia nel sito naturale a nord attraverso la “STRADA DEL VENTO” che la stessa natura si era creata. Adesso le case (?) e le recinzioni impediscono tutto quello previsto e da sempre esistito creando delle anomalie oggi note a tutti ma sopratutto ai proprietari (?). DI CHI E’ LA COLPA?
Santino
Signor Salvo, mi sembra di capire che lei non ha capito nulla.
Quella “strada del vento” che lei dice è la stessa strada che adesso è occupata; ma non mi sembra per niente vero che sia stata creata “per far viaggiare la sabbia in esubero”.
Come citato in qualche precedente commento, la strada è stata costruita all’inizio del 1900 e non proprio per favorire questo “trascorrere di sabbia” quanto semplicemente per raggiungere la così detta, ed allora funzionante, Fornace Penna.
L’uomo, che col tempo ha anche sbagliato, non è andato a “togliere” qualcosa alla natura, ma è andato a “modificare” qualcosa da sempre suo. I terreni, siti al di la della strada (via malaga), sono sempre stati privati, sin da quando vi erano le vigne.
Il problema, signori miei, è che la strada in questione che appunto è ostruita, è una strada comunale. È una strada che all’uscita ha uno stop ed un segnale di pericolo che sono atto e prova che è al 100% una strada percorribile e comunale.
E come scritto sempre in altri commenti, perchè bisogna trascurarla? Solamente perché non è “utilizzata” come le strada principali di scicli? Se vi informate bene, il periodo di costruzione della suddetta strada appartiene allo stesso periodo della costruzione della Via Penna a Scicli.
Non fate i Moralisti del Cavolo! Sappiate accogliere anche i problemi che appartengono alle zone marine di Scicli.
Ribadisco che il problema non è sorto perchè “la natura deve riprendersi” non so cosa, ma semplicemente perchè tutto è stato abbandonato a se stesso: lavori; manutenzioni; progetti.
Penso che sia una regola che valga per qualsiasi luogo.
Se in Piazza Italia si tralasciasse la manutenzione pensate che le palme, gli alberi e le erbacce non prenderebbero il sopravvento?
PS Guardate San Matteo…lavori…costruzioni…progetti…percorsi…e invece? Vetri rotti, porte sfondate, muri disegnati e naturalmente erbacce varie, rami di alberi in giro, orologio ormai lasciato a marcire…E TUTTO QUESTO GRAZIE A NOI!
NOI SIAMO LA ROVINA DEL PAESE!
NOI CHE NON SAPPIAMO EDUCARE I NOSTRI RAGAZZI AL RISPETTO DELLE OPERE PUBBLICHE E DEL PAESE IN GENERALE!
E sapete, il problema è di quelli come @Salvo che scrivono ad occhi chiusi senza aver mai fatto una ricerca o sapere il vero problema.
C’è un detto che dice: prendete la vostra vita e fatene un capolavoro…
Beh, noi l’abbiamo trasformato in: prendete il vostro paese e fatene un cesso…
#viamalagalibera
Belkan
Carissimi interlocutori scusate se entro di sponda, in qualità di terzino destro mi sento titolato a rispondere per a difesa del mio amato paese Scicli.
Da quanto ho letto sopra c’è chi come me ha a cuore le problematiche del suo paese,chi parla a vanvera e chi fa il professore di cattedra in quanto titolato Sampiruotu (a casa sua la sabbia non istruisce il passaggio, volevo aggiungere solo che al posto di fomentare polemiche sterili analizziamo e coalizziamoci per risolvere i problemi.distinti saluti
Belkan
Errata corrige
Istruisce / ostruisce.