L’imprenditore avicolo Salvatore Occhipinti ha perso la battaglia contro il sistema delle aste giudiziarie: ieri mattina l’ufficiale giudiziario e le forze dell’Ordine si sono presentati in c.da Mistretta a Santa Croce Camerina per lo sfratto della famiglia. Uno sfratto avvenuto a metà: Occhipinti ha dovuto cedere 20 ettari di terreno dove fino a stamattina sono stati a pascolare i 235 capi di bestiame di sua proprietà.

La casa e il capannone andranno al nuovo proprietario il 25 gennaio 2018.

E’ l’epilogo di una lunga giornata caratterizzata da tensioni e pianti.

“Lo stesso effetto che può provocare un terremoto, ma silenzioso” ha denunciato il leader del Movimento dei Forconi, Mariano ferro che stamattina si è opposto allo sfratto. Nulla è valso: il nuovo acquirente rivendica il bene acquistato all’asta e non vuole giungere ad alcuna trattativa con la famiglia Occhipinti. I coniugi e i due figli non sanno dove andare a vivere. Un debito con la banca di 250mila euro, l’azienda con 165 bovini e 70 ovini andata male, capannone casa e terreno valutati dal perito 990mila euro e acquistato all’asta a 163mila.

Il tribunale di Ragusa ha in pendenza 1307 esecuzioni immobiliari, la città più colpita è Ragusa seguita da Vittoria con vendita all’asta soprattutto di terreni e appartamenti.

Il movimento dei forconi ha alzato la voce più volte chiedendo la sospensione degli sfratti nei confronti di chi non può onorare i debiti per motivi di salute o disoccupazione o nei casi in cui l’azienda è fallita. Ma il rispetto della legge continua con indifferenza senza tenere conto del disagio e dell’allarme sociale.

Viviana Sammito