funerali loris“Scoprirò chi è stato”. Sono queste le parole che Veronica Panarello avrebbe pronunciato in lacrime davanti la tomba del figlio Loris Stival, nel cimitero di Santa Croce Camerina.

Scortata dalla polizia, la 25enne è arrivata alle 17.22 di ieri, dopo che un nubifragio si è abbattuto sulla zona, dentro un furgone della polizia penitenziaria in un cimitero ‘blindato’ fin dalla mattina dalle forze dell’ordine per evitare l’assalto di giornalisti e fotografi. La Panarello è sola, i suoi familiari non si sono presentati.  “E’ stato un momento di grande dolore”, dice il suo avvocato Francesco Villardita che le è stato alcuni minuti accanto per sorreggerla.

Veronica Panarello è accusata di aver ucciso il figlio Loris, di 8 anni, lo scorso 29 Novembre e di aver gettato il corpicino in un canale di scolo dove venne ritrovato cadavere. Per questo la donna è in carcere dallo scorso 9 Dicembre.

La donna si è sempre proclamata innocente, anche dopo che il marito, Davide Stival, ne ha preso le distanze. Al centro dell’inchiesta, la ricostruzione del giorno della scomparsa di Loris: Veronica Panarello ha sempre detto di averlo accompagnato a scuola, ma le riprese delle telecamere posizionate vicino casa e all’istituto, visionate da polizia di Stato, squadra mobile e carabinieri, sembrano smentirla.

Veronica Panarello ieri è potuta uscire dal carcere di Agrigento grazie a un permesso del gip di Ragusa, su parere positivo del procuratore Carmelo Petralia, ma con molte limitazioni: divieto assoluto di contatto con chiunque, tranne che con il suo legale.

Davanti alla tomba lacrime e preghiere.

Parecchi i curiosi che, a distanza, hanno visto arrivare e poi ripartire dopo circa un’ora il furgone della polizia penitenziaria. Intorno alle 18:30 la folla si è diradata, le telecamere, anche quelle delle Tv nazionali sono andate via e i divieti di accesso al camposanto sono stati rimossi. Sono molti i turisti che vanno a pregare e a deporre un fiore sulla tomba di Loris; giornalmente dove riposa il piccolo bimbo strappato alla vita, forse dalla sua stessa madre, non mancano mai i fiori freschi.