Antonio Pica
Antonio Pica

Il comune di Scicli ha espresso parere contrario al progetto di ricerca di idrocarburi denominato “Rilievo geofisico 3d Scicli”, presentato da Irminio. Le ragioni del parere negativo sono da imputare alla valutazione dell’alta valenza paesaggistica, archeologica e architettonica del territorio interessato dalle ricerche. Una motivazione non legata al tipo di richiesta – secondo l’Irminio-  che invece ha richiesto l’ acquisizione di informazioni sui dati geologici del terreno, senza alcuna azione invasiva per il territorio.

Il comune di Scicli ha espresso parere negativo al progetto denominato “Rilievo geofisico 3d Scicli” richiesto dalla società Irminio Srl.

Il motivo? Secondo la relazione del capo settore, l’ingegnere Guglielmo Carbone,  l’ispezione ricade su zona vincolata, per l’attività in progetto non sono indicati nel dettaglio quali saranno i punti di rilievo né tantomeno la viabilità interessata dal flusso dei camion utilizzati per svolgere tale attività; Il progetto, oltre ai centri abitati di Scicli, Donnalucata, Cava D’Aliga e Sampieri, ingloba al suo interno un paesaggio dall’alta valenza naturalistica, paesaggistica, archeologica, architettonica, disseminato da puntuali emergenze già tutelate. Quindi per  il comune il parere è negativo ma non vincolante il progetto ricade nel  centro abitato del comune di Scicli e interessa un numero rilevante di vincoli ambientali e paesaggistici e perché non sono indicati nel dettaglio quali saranno i punti di rilievo dell’attività di ricerca.

I punti  critici sollevato dall’ente erano già stati oggetto di chiarimento da parte della società che era intervenuta per bocca dell’amministratore delegato Antonio Pica (nella foto sopra) il quale ha precisato che <<i lavori previsti nel permesso di ricerca di Scicli – qualora fossero autorizzati – sono esclusivamente tesi ad acquisire informazioni sui dati geologici del terreno, senza alcuna azione invasiva per il territorio; che non sarebbe mai possibile realizzare attività di ricerca di idrocarburi nei pressi del centro abitato, sia per motivi giuridici che per motivi tecnici; e in secondo luogo le attività per cui è stata richiesta un’autorizzazione al Ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare riguardano esclusivamente delle ricerche per poter eseguire una linea di “acquisizione a riflessione”. Nel caso specifico di Scicli, l’acquisizione dei dati non sarà realizzata all’interno dei siti SIC, sito di interesse comunitario e  sulle zone di protezione speciale,  in vicinanza di vincoli architettonici o archeologici, in prossimità di centri abitati, e neppure in vicinanza di corsi d’acqua, laghi e sorgenti.

Un rilievo simile a quello oggi oggetto di richiesta al Ministero dell’Ambiente per il permesso di ricerca Scicli fu eseguito da Irminio srl già nel 2006: interessò l’intera valle del fiume Irminio fino a lambire la periferia ovest della città di Scicli. In tale occasione non si verificarono danni di alcun genere, e la fase acquisitiva passò completamente inosservata alle popolazioni – ha osservato Pica-  come era naturale che fosse, perché praticamente non percepibile>>. La società ha dato una risposta ai punti critici sollevati dal comune di Scicli, chiarendo ogni perplessità.  Il chiarimento dell’amministratore delegato potrebbe porre dei dubbi invece sulla validità della relazione del comune e sulle motivazioni che hanno indotto a esprimere parere negativo.

Viviana Sammito