Oggi, che è il mio compleanno, non ho nulla da regalarmi, nulla.

E’ già l’alba e l’annuncia un tintinnìo di campane felici, uno

stormo d’uccelli si ferma a far festa a questo mio giorno. Oggi

vorrei tanto fosse diverso; ma, ancora una volta, uscirò di casa,

andrò ad incontrar la gente, e la gente oggi come sarà: insensibile

o partecipe, conciliante o sprezzante? No, non importa oggi

voglio che sia un giorno tutto mio, voglio viverlo intensamente…

ma, qual è il mio ruolo? Anche oggi tante assurde domande,

tanti dubbi. Ma deve essere diverso! Perciò la gente oggi mi

sorride, partecipa alla mia festa: un vecchio che non conosco mi

saluta, un bimbo mi saltella attorno felice, qualcuno mi sorride,

un amico mi abbraccia calorosamente, com’è umano tutto ciò! Ma…

quei vecchi lì, abbandonati su quelle panche assolate… no loro

non hanno più niente da chiedere, non hanno più sogni da

sognare.




E’ tempo di fermarsi a riflettere sull’età, oggi son già tanti i miei

anni e non so più sognare ma avrei tanto ancora da chiedere.

No, il mio ruolo non è ancora finire, forse è solo sperare.

Cala come un sipario il buio della sera sul palcoscenico del mio

giorno e con esso la cupa tristezza di queste ore smorte. E’ tempo

di bilanci ma non so guardare indietro, non accetto la realtà del

presente, non so più guardare avanti. Ecco, anche oggi son triste,

ma, in queste ore di abbandono, puntuale come una ricorrenza,

viene a farmi visita una lucciola gentile: è un pensiero, c’è lei in

quel pensiero ma c’è pure tanto spazio fra lei e me…

Rincaso presto stasera: oggi non è stato diverso! Penso a due

occhi che m’incantano e che porto con me da sempre in ogni

passo: gli occhi di mia madre; d’improvviso ho fretta, casa mia

come sei lontana! Salgo le scale di corsa, sono il mio traguardo

costante quei suoi occhi e, finalmente, fra le sue braccia avide

di sviscerato amore ed i suoi baci ed i miei ritrovo la mia giusta

collocazione e non importa se domani gioiose campane e liberi

uccelli non mi faranno più festa… il mio ruolo è comunque vivere!

Scicli 14-03-1974

GIANNI ROSSINI