Riflessioni di un compleanno (di troppi anni fa), di Gianni Rossini
- 14 Marzo 2019 - 8:30
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Oggi, che è il mio compleanno, non ho nulla da regalarmi, nulla.
E’ già l’alba e l’annuncia un tintinnìo di campane felici, uno
stormo d’uccelli si ferma a far festa a questo mio giorno. Oggi
vorrei tanto fosse diverso; ma, ancora una volta, uscirò di casa,
andrò ad incontrar la gente, e la gente oggi come sarà: insensibile
o partecipe, conciliante o sprezzante? No, non importa oggi
voglio che sia un giorno tutto mio, voglio viverlo intensamente…
ma, qual è il mio ruolo? Anche oggi tante assurde domande,
tanti dubbi. Ma deve essere diverso! Perciò la gente oggi mi
sorride, partecipa alla mia festa: un vecchio che non conosco mi
saluta, un bimbo mi saltella attorno felice, qualcuno mi sorride,
un amico mi abbraccia calorosamente, com’è umano tutto ciò! Ma…
quei vecchi lì, abbandonati su quelle panche assolate… no loro
non hanno più niente da chiedere, non hanno più sogni da
sognare.
E’ tempo di fermarsi a riflettere sull’età, oggi son già tanti i miei
anni e non so più sognare ma avrei tanto ancora da chiedere.
No, il mio ruolo non è ancora finire, forse è solo sperare.
Cala come un sipario il buio della sera sul palcoscenico del mio
giorno e con esso la cupa tristezza di queste ore smorte. E’ tempo
di bilanci ma non so guardare indietro, non accetto la realtà del
presente, non so più guardare avanti. Ecco, anche oggi son triste,
ma, in queste ore di abbandono, puntuale come una ricorrenza,
viene a farmi visita una lucciola gentile: è un pensiero, c’è lei in
quel pensiero ma c’è pure tanto spazio fra lei e me…
Rincaso presto stasera: oggi non è stato diverso! Penso a due
occhi che m’incantano e che porto con me da sempre in ogni
passo: gli occhi di mia madre; d’improvviso ho fretta, casa mia
come sei lontana! Salgo le scale di corsa, sono il mio traguardo
costante quei suoi occhi e, finalmente, fra le sue braccia avide
di sviscerato amore ed i suoi baci ed i miei ritrovo la mia giusta
collocazione e non importa se domani gioiose campane e liberi
uccelli non mi faranno più festa… il mio ruolo è comunque vivere!
Scicli 14-03-1974
GIANNI ROSSINI