Lombardia, Liguria, Veneto, Basilicata e Campania. Sono cinque le regioni che hanno presentato durante la Conferenza della Regioni a Milano “il Manifesto No slot”. È stata la giunta presieduta da Roberto Maroni a proporre alle altre regioni un documento in grado di ridurre e regolamentare la presenza delle Slot machine e degli altri dispositivi di gioco d’azzardo in Italia. La linea seguita dalle suddette regioni segue quanto già proposto a Roma dal sindaco pentastellato Virginia. Il manifesto da la possibilità alle Regioni di presentarsi alla Conferenza unificata che coinvolge gli enti locali, le stesse regioni e il Governo centrale una serie di proposte in grado di produrre misure adeguate per contrastare le patologie legate al gioco d’azzardo. Secondo le regioni, il compito della conferenza deve essere quello di «non retrocedere dai terreni conquistati al gioco d’azzardo grazie alle buone azioni regionali e di garantire, con l’introduzione della futura cornice normativa di livello statale, la salvaguardia della normativa regionale preesistente».

Il manifesto punta chiaro, e suggerisce una lotta senza quartiere alla ludopatia e per limitare geograficamente la diffusione del gioco d’azzardo. Le regioni infatti hanno intenzione di arginare le dilaganti forme di ludopatia introducendo limiti geografici all’installazione e alla diffusione di apparecchiature come slot e vlt. Nel prossimo futuro, potrebbero essere i comuni a delimitare entro certi limiti orari le proposte di giochi con vincita efficace. Sulla falsariga di quanto avviene anche a livello nazionale, le regioni si impegnano a limitare ogni forma di pubblicità del gioco d’azzardo lecito, proponendo anche un sistema sanzionatorio in grado di punire i trasgressori e chi viola le limitazioni.

La Lombardia ha anche proposto alle altre regioni di introdurre incentivi e detrazioni fiscali a tutte quelle realtà, istituzionali, associative o commerciali, che decidano di rinunciare all’installazione di proposte di gioco [Link a http://www.sanremonews.it/2016/05/25/leggi-notizia/argomenti/altre-notizie/articolo/il-manifesto-no-slot-delle-regioni-italiane-lotta-senza-frontiere-al-gioco-dazzardo.html]. Toccherà invece all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la condivisione dei dati che saranno utili a regioni, province e comuni per la produzione dell’attività istituzionale di contrasto al gioco d’azzardo. Le regioni vorrebbero anche obbligare i giocatori ad utilizzare la Carta Nazionale dei Servizi per accedere ai servizi digitali.

Le proposte delle regioni sono forti, ed evidenziano la necessità di contrastare con tutti i mezzi necessari la diffusione degli apparecchi del gioco d’azzardo, ma è altrettanto forte la necessità di demandare la regolamentazione all’attività di sindaci e presidenti di Regione. I risultati raggiunti finora sembrano dare ragione all’attività degli enti locali, che sono riusciti a contrastare in maniera efficace un sistema che, se da un lato produce un importante indotto per le casse dello Stato, dall’altro necessita di una regolamentazione per frenare l’iper-diffusione di apparecchi potenzialmente dannosi, soprattutto in considerazione del preoccupante abbassamento della soglia dei giocatori a rischio patologia. Le regioni firmatarie mirano a “copiare” l’esempio virtuoso della Lombardia, che pur trovando nella provincia di Milano l’epicentro del gioco d’azzardo nazionale e il record di giocate online, ha ridotto del 12% gli apparecchi installati, eliminando ben 8000 slot, portando oltre 1200 esercizi commerciali a rinunciare a slot e vlt.

Conferenza stampa di Rosario Crocetta per lo sviluppo ferroviario della SiciliaLa Sicilia non figura tra le regioni che sono state coinvolte da questa iniziativa nata dalla regione Lombardia, ma aveva già firmato il Decreto numero 495 del 25 marzo del 2015, che suggerisce alcune Linee guida sulla prevenzione del Gioco d’azzardo patologico. Secondo il documento, in Sicilia sono state coordinate nel corso degli anni alcune azioni per produrre una prevenzione di tre tipi: universale, ambientale, selettiva e indicata. Ad occuparsi della riduzione degli apparecchi e della limitazione della pubblicità sul gioco d’azzardo patologico è il Tavolo Tecnico Regionale Permanente, attorno a cui si siedono costantemente i dirigenti del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (DASOE) e i tecnici dei servizi delle Dipendenze Patologiche delle Asl dell’intera regione. Si tratta però di provvedimenti che non sempre sono in linea con quelli nazionali, ed è probabile che anche la Sicilia a breve si adegui alle proposte della Lombardia per continuare a contrastare un fenomeno sempre più dilagante.