miceli fotogrammaEntrano in tre in banca, minacciano il cassiere con un taglierino, portano via un bottino di 10mila euro e scappano a bordo di un’auto. Il colpo era stato messo a segno intorno alle 12 del 3 agosto 2015: nel maggio 2016 sono stati arrestati due autori.

Sono Antonio Tinghino, di 44 anni, comisano e Giuseppe Sortino, 33 anni, di Carlentini.

Ieri i il terzo: il 47enne Massimo Miceli, originario di Lentini, del siracusano.

I carabinieri hanno chiuso ieri in tarda serata il cerchio sulla complessa attività d’indagine sulla rapina, in danno di una banca a Scoglitti, eseguendo la misura cautelare in carcere,  emesse dal Gip del Tribunale di Ragusa, Claudio Maggioni, su richiesta del sostituto procuratore, Marco Rota. Di aiuto alle indagini sono state le testimonianze dei clienti dell’istituto di credito e le telecamere di videosorveglianza, che hanno permesso agli inquirenti di delineare l’identità dei presunti responsabili: come questi frame.

Gli investigatori sono riusciti a ricostruire i momenti salienti, fondamentali per definire l’impianto probatorio: poco dopo mezzogiorno del 3 agosto i rei avevano parcheggiato una Fiat Punto nera in una via adiacente la Banca. Uno dei tre era entrato nella filiale e si era celato il viso con un foulard e, impugnando il taglierino, dopo essere salito sul bancone, aveva intimato agli impiegati di aprire la bussola e consegnare il denaro contante. Nel frattempo il complice, accedendo in banca, aveva prelevato il denaro mettendolo in una borsa: erano così fuggiti per un tratto di strada a piedi e poi erano saliti sulla vettura, facendo perdere le proprie tracce.

In seguito, l’attività di riscontro dei militari, ha consentito di recuperare l’utilitaria utilizzata per la fuga, che continuava ad essere utilizzata dal gruppo, ma con una targa diversa.

Adesso tutti e tre si sono ritrovati in carcere.

Viviana Sammito