tratto da La Sicilia

di Carmelo Riccotti La Rocca

 

Due Vigili urbani in servizio presso il Comando di Ragusa sono formalmente indagati per essersi rifiutati di multare un’auto parcheggiata sulle strisce pedonali. Si tratta di C.I e A. C, sono chiamati a presentarsi in udienza il prossimo 23 maggio come disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari Andrea Reale che non ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal Procuratore di Ragusa. I fatti in questione risalgono al 26 aprile del 2018 e si sono verificati in Via Rumor, a pochi passi dal palazzetto dello sport dove, in quel momento, stava giocando la Passalacqua. In quel frangente, stando ai fatti denunciati, una Fiat Panda era stata parcheggiata sopra le strisce pedonali complicando l’accesso ai residenti delle case limitrofe e risultando anche pericolosa per gli automobilisti e i pedoni.




A quel punto Michele Savarese, avvocato e componente dell’associazione Ragusa in Movimento, ha richiesto l’intervento dei Vigili Urbani che, sempre secondo quanto riportato in denuncia, si trovavano a pochi metri dal posto in cui era stata parcheggiata l’auto. “Uno dei due, si legge nella denuncia depositata in Procura, ha risposto con tono seccato: chiami il comando”. Nell’esposto presentato, Savarese racconta poi che i rappresentati della Polizia Municipale si sono avvicinati all’auto mettendo in dubbio che vi fossero le strisce pedonali, così si sono rifiutati ancora una volta di elevare la contravvenzione; cosa che si è ripetuta anche più avanti nonostante, nel frattempo, dopo aver anche informato i Carabinieri, il denunciate avesse realizzato delle foto e un video per dimostrare non solo la presenza delle strisce pedonali, ma anche che, per come era stata parcheggiata, l’auto recasse intralcio alla circolazione veicolare creando evidenti situazioni di pericolo anche per i pedoni che volevano attraversare la carreggiata utilizzando il passaggio pedonale ostruito. I due Vigili urbani sono stati così denunciati, i reati contestati sono abuso d’ufficio, nonchè omissione e rifiuto d’atti d’ufficio. Il 22 novembre del 2018 Il Pubblico Ministero Fabio D’anna ha richiesto l’archiviazione del procedimento.




Per la Procura, pur se i fatti in questioni siano stigmatizzabili, non costituiscono reato e articola questa tesi spiegando “che per atto d’ufficio che per ragioni di giustizia deve essere compiuto senza ritardo, si intende solo un ordine o un provvedimento autorizzato da una norma giuridica per la pronta attuazione del diritto obiettivo e diretto a rendere possibili, o più agevole, l’attività del giudice, del pubblico ministero e degli uffici di polizia giudiziaria. La ragione della giustizia pertanto, si esaurisce con l’emanazione del provvedimento di uno degli organi citati non estendendosi, ovviamente neanche agli atti che altri soggetti sono tenuti eventualmente ad adottare in esecuzione del provvedimento dato per ragioni di giustizia. Gli atti rifiutati non rientrano affatto nelle categorie tassativamente individuate dal modello normativo della fattispecie incriminatrice in esame”. La richiesta di archiviazione è stata impugnata dall’avvocato Carlo Failla del foro di Catania, il quale ha fatto leva non solo sul senso civico del denunciante , ma anche sul fatto che due pubblici ufficiali non possono decidere in maniera arbitraria e senza alcuna giustificazione di non procedere ed elevare verbali nei confronti di chi viola il codice della strada: “tutto questo –  si legge nel documento di opposizione- vuol dire minare il rapporto tra il cittadino e la pubblica amministrazione. Le motivazioni articolate dall’avvocato Failla nell’opposizione alla richiesta di archiviazione hanno, evidentemente, convinto il Gip Andrea Reale a fissare un’udienza per valutare se i due componenti del corpo di polizia municipale dovranno essere rinviti a giudizio. I due pubblici ufficiali avranno tutto il tempo per discolparsi, ma si tratta sicuramente di un procedimento destinato a far discutere e, forse, a fare scuola.

Il senso civico e morale

Al di là dell’aspetto prettamente tecnico che vedrà le parti disquisire sull’interpretazione di alcune sentenze e norme in materia di omissioni d’atti d’ufficio e abuso d’ufficio, questa vicenda va inquadrata anche nel suo aspetto “civico e morale”. Un concetto, questo, comunque ripreso anche dalla Procura di Ragusa che, nonostante la richiesta di archiviazione non rilevando ipotesi di reato, definisce il comportamento dei Vigili urbani “stigmatizzabile”. E’ la stessa Procura quindi che, per prima, disapprova il comportamento dei due pubblici ufficiali di Ragusa. E’ partendo da questo presupposto che Ragusa in Movimento ha presentato la denuncia inviando anche una nota all’amministrazione comunale.