Personale della 3a sezione della Squadra Mobile  ha dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Ragusa, Claudio Maggioni, su della richiesta formulata del Sostituto Procuratore della Repubblica, Federica Messina, con il coordinamento del Procuratore Capo, Carmelo Petralia, nei confronti del pensionato palermitano con precedenti specifici Domenico Caggeci di 65 anni, e del commerciante marocchino Rahal Dahdahi, 43 anni, entrambi abitanti a Ragusa, responsabili di “usura e estorsione aggravata” in danno di imprenditori ragusani. Alla base di ciò  esisteva  la necessità di quest’ultimi di ottenere cospicue somme di denaro per fronteggiare l’ormai tristemente noto momento contingente, creando un rapporto usuraio che è apparso come un’immediata possibile soluzione per le loro difficoltà economiche.

L’attività di indagine trae le sue origini  dalla particolare attenzione che la Squadra Mobile di recente ha mostrato nei confronti di quei soggetti anche legati al mondo della piccola imprenditoria ai quali, a seguito  di intervenute difficoltà economiche,  causate anche  dal particolare periodo contingente, sono stati preclusi  crediti  bancari e pertanto sono incappati  nelle morse dell’usura, fenomeno  peraltro  socialmente riprovevole per la sua caratteristica di base, che costituisce  di per sé una fonte inesauribile di illeciti guadagni per  quei soggetti dediti a tale attività.

Le indagini hanno consentito di accertare che i suddetti indagati immediatamente dopo la “concessione” del prestito, si facevano reiteratamente restituire dietro minacce somme di denaro ad interessi usurai (sproporzionati rispetto ai tassi applicati sul mercato per operazioni similari, ovvero superiori ai tassi correnti,  quale compenso per numerose operazioni di finanziamento effettuate attraverso continue operazioni di c.d. “cambio assegni”, effettuate dall’ottobre 2009 ad oggi).

In alcune circostanze è stata anche monitorata l’acquisizione della proprietà di beni mobili quale compenso per operazioni di “rinnovo”  a favore degli odierni arrestati.

L’efficace azione  persuasiva posta in essere dalla Squadra Mobile nei confronti delle vittime man mano interpellate,  ha fatto sì che dopo l’iniziale e comprensibile riluttanza,  le stesse  hanno fornito sufficienti elementi probatori che hanno dato un impulso ulteriore all’indagine. In particolare il rapporto di fiducia instaurato nel frattempo con due coniugi titolari di una piccola impresa, hanno consentito di dare uno slancio ulteriore all’indagine, permettendo di individuare l’entrata in scena di altri soggetti dediti al c.d. fenomeno dello strozzinaggio, sul conto dei quali sono tutt’ora in corso indagini. L’usura rappresenta certamente un fenomeno particolarmente significativo, perché le sue conseguenze mettono ancora di più in pericolo la possibilità di sviluppo e di benessere delle singole  comunità. Così come più volte evidenziato dagli operatori, non bisogna mai sottovalutare queste situazioni: occorre essere consapevoli che sono molto rischiose in quanto soggette ad una vera escalation senza limiti. Ciò posto è opportuno che coloro i quali sono incappati in tale morsa non devono esitare a rivolgersi alla Polizia di Stato: gli operatori sapranno consigliare la vittima e darle adeguati aiuti professionali.Dopo le formalità di rito gli arrestati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Ragusa.