PETRALIA-CARMELO-PROCURATORE-150x118Il procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, ha lavorato ad una relazione per ricostruire l’iter giudiziario seguito nella vicenda del cittadino indiano Ram Lubhay, accusato di tentativo di rapimento di una bimba di 5 anni. Una nota che ha inviato al procuratore generale a Roma. Un caso che scatenato una serie di polemiche  a seguito delle remissione in libertà dell’indiano, che come sapete da ieri è in un centro di espulsione.

Ram Lubhay, l’indiano di 43 anni, che ha tentato di rapire la bambina di 5 anni il 16 agosto  scorso a Scoglitti, non è più in provincia di Ragusa, dalle 18 di ieri.  E’ stato trasferito dalla polizia di Ragusa al centro d’identificazione ed espulsione di Caltanissetta, così come ha autorizzato la procura. Il procedimento penale nei confronti di Lubhay prosegue ma – ha precisato il procuratore capo, Carmelo Petralia,  << si conclude con un sentenza di  non luogo a procedere solo qualora il giudice venga informato dell’avvenuta eseguita espulsione>>. Quindi deve esserci la certezza che l’indiano sia fatto salire in un aereo verso il paese di origine e che questo lo riconosca come cittadino e lo accolga.  La procura non ha dubbi che Ram Lubhay sia indiano e per tale ragione che sono sicuri che l’India non farà opposizione.  Una volta espulso dall’Italia, Ram Lubhay, non potrà più fare rientro in Italia, dove peraltro viveva da clandestino. La procura procede anche per questo reato. A seguito delle polemiche sul caso dell’indiano scarcerato dalla pm, Giulia Bisello, il procuratore generale di Roma ha chiesto al procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, di produrre la documentazione sull’iter giudiziario seguito. Il pm ha già trasmesso stamani la nota raccontando la dinamica e tutta la vicenda giudiziaria con le dichiarazioni rese dall’indiano sabato scorso.

La procura iblea ritiene di avere seguito la legge ma <<aspetta  – come ha confermato il pm Petralia – le valutazioni della procura generale>>.

Viviana Sammito