E’ iniziato oggi lo sciopero dei giudici di pace che proseguirà per l’intera settimana, fino al 30 novembre. Seguirà quello degli avvocati penalisti e poi dei giudici e dei magistrati onorari. Ampia adesione a Ragusa. L’astensione dal lavoro in aula è l’effetto della protesta che inevitabilmente sta paralizzando la macchina organizzativa all’interno del Tribunale.

AULA-TRIBUNALE-MODICA-VUOTAUn contributo essenziale e vitale è quello che ogni giorno dimostrano di dare i vice procuratori onorari e giudici onorari del tribunale. Per tale ragione, senza di loro, la macchina della giustizia, subirà un rallentamento ma nonostante ciò il ministro della giustizia, Andrea Orlando, non propone alcuna tutela nei confronti della categoria. Incrociano le braccia dal 7 all’11 dicembre i VPO e i GOT.

I motivi sono presto spiegati dalle Federmot, la federazione dei magistrati onorari:  “ritengono di essere vittime, da 12 anni, di un mancato aggiornamento dei loro compensi e addirittura –  in una nota inviata alla presidenza del consiglio dei ministri e al Gaurdasigilli – di un taglio di 14 milioni dai relativi capitoli di bilancio. Il che, ha  accusato Feder. m. o. t, significherebbe una diminuzione drastica del numero dei magistrati onorari con una conseguente diminuzione del numero dei processi. Inoltre la riforma presentata dal governo non riconosce la continuità dei mandati,  per questo ogni anno chi lavora nella magistratura onoraria deve ricevere la proroga per poter lavorare per altri 12 mesi. Pesa poi la mancanza di ogni tutela relativa alla maternità, alla malattia e alla previdenza pensionistica. Al tribunale di Ragusa, l’astensione dai lavori d’aula, in segno di adesione alla protesta, è ampia: tutti i vice procuratori onorari non si presenteranno alle udienze. A Ragusa sono  sette ad avere notificato la loro assenza:  Veronca Di Grandi, Diana Iemmolo, Antonella Iovino, Concetta Vindigni, Sonia Vizzini, Nadia Campo  e Adelaide Mandara.

“Non ci sentiamo tutelate in nessun modo – hanno dichiarato –  andiamo avanti con le proroghe di anno in anno,  creando in noi delle aspettative”. I Vpo dovrebbero rimanere in carica 4 anni con un rinnovo di massimo due mandati, ma la realtà è ben diversa: molti VPO di Ragusa fanno udienza da più di 16 anni, continuano a lavorare con le proroghe e senza  garanzie.  Questa riforma non riconosce il lavoro fatto di anno in  anno ai pm onorari, anzi toglie. E’ una situazione alquanto ambigua: i VPO tutti i giorni sono in aula per fare rispettare  i diritti dei cittadini e garantire la legalità, invece a loro non è garantita alcuna tutela. Eppure svolgono lo stesso lavoro dei pm ordinari. Ampia adesione anche dei got ragusani. Oggi è iniziata ad alzarsi l’asta della rivolta. Ad aprire lo scenario del malcontento sono stati i giudici di pace che proseguirà per l’intera settimana, fino al 30 novembre. E’ prevista un’adesione superiore al 90%.  I VPO e i GOT  hanno intanto anche incassato un primo punto a loro favore: La commissione europea, in sede di prima valutazione, ha ritenuto fondate le lamentele presentate da diversi magistrati onorari italiani, che lavorano in condizioni di gravissima discriminazione rispetto al restante personale magistratuale. Il provvedimento getta finalmente un barlume di luce su una triste vicenda nella quale lo Stato italiano tratta i suddetti magistrati come lavoratori in nero, negando loro quei diritti che essi ogni giorno devono garantire ai cittadini attraverso le proprie sentenze.

Il Guardasigilli, Andrea Orlando, ha convocato per il primo dirigente una riunione con i vertici della Federmot.

Viviana Sammito