«È intendimento della Direzione Generale giungere,  quanto prima, al ripristino di condizioni ottimali di funzione dell’impianto che permettano la rimozione del blocco funzionale preventivo posto dalla autorità giudiziaria». Lo ha garantito il manager dell’Asp 7 Maurizio Aricò che ha salutato stamattina i tre ispettori inviati dalla Regione per esaminare il quadro della sanità iblea e soprattutto le irregolarità sollevate dalla procura iblea sugli impianti di climatizzazione. La commissione era guidata dall’avvocato Nicosia e composta dagli ingegneri Milazzo e Cassata.

«Naturalmente – ha aggiunto il direttore generale – come Azienda ci rivarremo su tutti i partner che verranno riconosciuti responsabili di forniture inesatte,  incomplete o di disfunzioni che siano risultate oggi responsabili delle prestazioni non ottimali dell’impianto; in particolare del gap tra valori minimi di legge, pur raggiunti, e i valori più sfidanti indicati in progetto, cui comunque fornitori ed installatori dovevano attenersi come da contratto, molti anni fa».

Alla riunione tecnica di ieri era stata invitata la ditta fornitrice delle Unità Trattamento d’Aria, Sitalklima di Treviso, che però ha disertato l’incontro.

Il manager ha riassunto il quadro attuale e le criticità rilevate dai CTU della guardia di finanza in alcuni apparecchi UTA. E’ stato deciso  di verificare la appropriatezza delle apparecchiature fornite da Sitalklima e le eventuali possibili responsabilità della ditta Pio Guaraldo in qualità di installatore dell’impianto. La Direzione aziendale ha riconvocato per lunedì 10 luglio Sitalklima, ed un nuovo partner aziendale pronto a subentrare immediatamente nel lavoro di analisi ed eventuali interventi tecnici sulle UTA oggetto di disfunzione per avviare il percorso di correzione delle insufficienti prestazioni osservate a carico di alcune Unità di Trattamento d’Aria.

L’ Azienda ha anche fatto sapere che sarà in condizione di presentare al comando dei vigili del fuoco la SCIA, il tanto atteso certificato d’inizio attività, entro il 21 luglio.

Questo permetterà all’Azienda di rendere attiva la maggior parte del nuovo ospedale, escluse le sale sequestrate che devono essere messe a norma.

E’ stato anche deciso, nel corso di un altro incontro, per non causare altre criticità ai malati oncologici che attendono di essere operatrici di potenziare la attività chirurgica con 5 sedute settimanali all’ospedale Arezzo e 3 sedute settimanali all’ospedale Maggiore di Modica. le sedute, attive da lunedì 9 luglio, saranno aggiuntive, a quelle ordinarie,  e dedicate esclusivamente ai pazienti oncologici in attesa di intervento.

Viviana Sammito