Stasera, 13 ottobre 2017, alle 20:30,  presso la Chiesa di San Rocco, a Ragusa Ibla, si terrà una serata culturale  organizzata dal Centro Ibleo Studi Astronomici (CISA) in collaborazione con “Case della Memoria e “Antica Ibla”. La serata, denominata “A Riveder le stelle” sarà dedicata  all’importante riconoscimento ragusano, ottenuto da Nunzia Magnano (del Cisa)  dall’Osservatorio Astronomico di Greenwich ed alla figura di Gian Battista Hodierna.




Di seguito una intervista realizzata qualche settimana fa a Nunzia Magnano e pubblicata su “La Sicilia”

«Guarda un po’che fatalità. Vive nel quartiere degli Archi a Ragusa Ibla, lo stesso di Giovan Battista Hodierna, ma se qualcuno le avesse detto che un giorno il suo nome potesse in qualche modo servire a diffondere quello di uno degli astronomi italiani più illustri, di sicuro si sarebbe fatta una bella risata. Invece il fato ha voluto che fosse proprio così, che Nunzia Magnano fungesse da fine per consegnare nelle mani di grandi astrologi di oggi un’opera che spiega quanto sia stato importante per la scienza Hodierna, uno studioso del quale ogni ragusano dovrebbe andare fiero. Nunzia Magnano ha due grandi passioni: i viaggi e la fotografia. L’amore per l’astrofotografia, invece, è arrivata dopo, grazie all’influenza dell’amica Marcella che l’ha spinta ad entrare a far parte della famiglia del Centro Ibleo Studi Astronomici (ISA) e che le ha trasmesso l’amore per il cielo. Dopo aver seguito un corso sull’astrologia ed aver sperimentato l’astrofotografia, prediligendo comunque sempre la foto paesaggistica all’utilizzo di sofisticate strumentazioni, l’opportunità per immortale il suo nome all’interno del l’Osservatorio di Greenwich di Londra, un tempio per gli appassionati del settore, è arrivata a Gennaio 2017. Il sogno di Nunzia Magnano è stato sempre quello di vedere l’Aurora boreale, l’occasione per coronarlo è arrivata grazie ad un viaggio organizzato insieme a degli amici: destinazione Norvegia. Incantata da cotanto fascino, Nunzia non si è fatta scappare l’occasione per scattare centinaia di foto e portarsi a casa la magia di quegli istanti, ma mai avrebbe pensato che quegli attimi sarebbero finiti in una pubblicazione di caratura internazionale. Spinta sempre dalla famosa amica Marcella, che già aveva partecipato al Concorso, e del presidente del CISA, nel mese di marzo Nunzia Magnano invia i suoi scatti al concorso fotografico “Insight Astronomy of the Year” indetto dal Royal Observatory di Greenwich di Londra in collaborazione con Insight Investment and BBC Sky at Night Magazine. Incredibile ma vero, una sua foto viene selezionata e la 38enne ragusana, funzionaria delle Poste Italiane e che da 5 anni lavora a Catania, viene chiamata a partecipare alla serata di premiazione del 14 settembre a Londra insieme ad altri 3800 partecipanti. Per Nunzia essere lì era già un successo, ma non finisce qui: la foto inviata al concorso “best newcomer” viene selezionata e sarà pubblicata all’interno del volume “Astronomy Photographer of the Year 2017” edito dal Royal Observatory of Greenwich in collaborazione con la BBC. Il CISA ha colto così la palla al balzo per omaggiare, tramite la propria socia, l’Osservatorio di Greenwich, con un libro scritto dallo studioso ragusano Mario Pavone sull’astronomo ibleo G.B.Hodierna, noto per le sue scoperte scientifiche, volume consegnato nelle mani del Public Astronomer Marek Kukula. A qualche giorno di distanza dall’aver vissuto quelle emozioni che per sempre porterà dentro, Nunzia guarda già avanti determinata ad approfondire ancora di più quel mondo dell’astrofotografia che già, in maniera così inaspettata, le ha dato così tante soddisfazioni.




Nunzia Magnano, partiamo dall’inizio: come è nata la tua passione per la foto?

“Premesso che nella vita faccio tutt’altro, sono una funzionaria presso le Poste Italiane dove lavoro da quando avevo 23 anni. Oggi ricopro il ruolo di funzionaria. Detto ciò, devo dire che ho la passione per la foto fin da piccola, mi è sempre piaciuta la fotografia paesaggistica essendo appassionata di natura, di escursionismo e di viaggi. Per quanto riguarda il mondo il mondo dell’astrofotografia è una passione che coltivo da recente. Sono socia del Cisa da tre anni. Fin da ragazza le stelle ed il cielo hanno catturato la mia attenzione e ho sempre sognato di poter assistere ad uno dei fenomeni più straordinari della natura ovvero l’aurora boreale”.

 

Proprio di questo volevo parlare, come è arrivata a scattare la foto che poi hai inviato al concorso?

“Grazie alla Norvegia ed un gruppo di amici con il quale ho condiviso l’esperienza di un viaggio organizzato all’inizio del 2017. Ero nelle Isole Vesteralen e Lofoten, il 3 gennaio, durante una serata polare, ho scattato diverse foto tra cui quella che è stata selezionata come finalista al concorso internazionale a cui hanno partecipato appassionati astrofotografi di tutto il mondo.

Ho inviato la foto nel mese di marzo grazie ad una mia cara amica astrofotografa, Marcella Giulia Pace, che mi ha fatto conoscere questo concorso che si tiene ogni anno a Greenwich”.

 

Come ha saputo di essere stata selezionata?

 

“A fine aprile ho ricevuto la notizia che ero tra i 100 finalisti in concorso. I dieci giudici, tra cui Marek Kukula, public astronomer of the Royals observatory of Greenwich, hanno scelto proprio il mio scatto. È stata una emozione grandissima”.

 

Mi incuriosisce questa presenza nella sua vita di Giovan Battista Hodierna

 

“Hodierna è stato un importante astronomo ragusano che ha contribuito nella conoscenza della sfera celeste con le sue scoperte.

Forse molti non sanno che scelse la cima del “Monticulum” (Monticello), come lui stesso chiamò la città di Ragusa e, poi, il campanile dell’allora chiesa di S. Nicola (oggi S. Giorgio) per le sue prime osservazioni astronomiche. Ecco perché la scaletta che, avvolgendo la parte posteriore della chiesa di S. Giorgio, porta alla sommità della città è chiamata “Salita Specula”. Ecco, pensare che Hodierna osservava il cielo da dove oggi lo osservo io, francamente mi suscita forti emozioni”.

 

Ultima domanda: cosa si porta dentro dopo l’esperienza di Londra?

 

Questa esperienza mi ha dato modo di scoprire quante persone amino osservare il cielo e tentino di scoprirne, per quel che possibile, i suoi misteri, e di catturarne la bellezza attraverso la fotografia.

Ancora di più in me si è ampliato il desiderio di ricercare il fascino degli oggetti celesti”.»