E’ polemica a Ragusa per la refezione scolastica. Lunedì scorso è iniziato il servizio da parte della ditta aggiudicataria, la Stefano srl, che già negli anni scorsi fu al centro dell’attenzione per alcuni problemi riscontrati nei pasti serviti ai bambini.

Sin dal primo giorno grane: riscontrati piatti di riso non buoni.  Scattate le lamentele il problema diventa anche “politico”, sono intervenuti molti consiglieri comunali sulla questione: Mirabella, Lo Destro, Nicita, Iacono, Chiavola, ecc.

Ma anche i consiglieri del M5S non sono rimasti a guardare. Un incontro si è svolto in Comune, i genitori, che temono per la salute dei propri figli, hanno voluto incontrare il sindaco e l’Amministrazione comunale.

Il Primo Cittadino ha dichiarato che sono stati già avviati dei controlli per accertare la reale qualità delle pietanze che arrivano nelle scuole e se vengono rispettati tutti i punti del capitolato d’appalto.

I piatti dovrebbero arrivare nelle scuole caldi; stando però a quanto raccontato da alcuni genitori, la ditta appaltatrice non dispone di mezzi adeguati per il trasporto del cibo. In molti chiedono al Sindaco di sospendere il contratto con la ditta.

Nelle scorse ore ha parlato anche Franco Flaccavento, rappresentante dell’azienda Stefano Srl, che ha ammesso che il riso effettivamente non  era buono: “Abbiamo modificato la procedura di preparazione del riso dal punto di vista tecnico per risparmiare tempo. Si è dunque proceduto prima alla cottura del riso in tutta la sua quantità, raffreddarlo con acqua fredda, poi metterlo in un contenitore per poi prepararlo più tardi con le verdure. Il punto critico sarà stato sicuramente che il riso messo tutto insieme nel contenitore, nel suo cuore ha tenuto la temperatura al di sopra dei 40 gradi e di conseguenza ha causato il profilarsi della carica batterica. Però quando è stato confezionato con le verdure non emanava alcun strano odore, altrimenti non ci saremmo permessi di somministrarlo. Solo che da quando è stato preparato a quando è stata fatta la consegna, sono passate più o meno due ore e mezza, tre ore, e c’è stata la proliferazione della carica batterica”.