Sono stati assolti dal giudice del Tribunale di Ragusa,  Fabrizio Cingolani, i giornalisti Saro Cannizzaro e Antonio Di Raimondo, denunciati da un professionista modicano e dalla moglie per articoli pubblicati a loro firma su due quotidiani on line, con la richiesta  di risarcimento del danno non patrimoniale  per l’ammontare di  100.000 euro ciascuno. Secondo l’accusa,  le parti offese avrebbero subito il pregiudizio al decoro ed alla reputazione  per la diffamazione contenuta in due articoli pubblicati il 13 agosto  2013 riguardo all’aggressione di due cani di proprietà dei coniugi nei confronti della loro colf e del figlio di quest’ultima  “poiché  vi sarebbe stata una distorta rappresentazione della realtà, irrispettosa della verità della notizia e, conseguentemente, esorbitante dai limiti del diritto di cronaca, con conseguente realizzazione del reato di diffamazione”. I due hanno eccepito  la fondatezza della notizia nel rispetto del diritto di cronaca, ferma restando l’irrilevanza delle eventuali imprecisioni contenute negli articoli, nonché la mancata individuazione della persona offesa dalla asserita diffamazione.

Il giudice ha osservato che, con riguardo al requisito dell’interesse pubblico all’informazione, esso è implicito nella rilevanza dell’argomento trattato, concernente la sicurezza in relazione alla custodia di animali potenzialmente pericolosi per l’uomo ed ha ritenuto  che le notizie in essi riportate siano da considerare “vere”. Il giudice unico, in sessione civile, ha ritenuto, pertanto, non sussistente  alcun illecito da parte dei giornalisti,  rigettando la domanda risarcitoria e, addirittura, ha condannato i due convenuti alla refusione delle spese processuali nei confronti di Cannizzaro e  Di Raimondo, liquidate in  5.000 euro cadauno, oltre spese generali, IVA e CPA.