“Ci aspettavamo maggiore attenzione da parte dell’amministrazione comunale, che dovrebbe esprimere il comune sentire di tutta la collettività ragusana, sull’efferato fatto di sangue verificatosi nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Perché non si è pensato, com’era magari giusto che fosse, alla proclamazione del lutto cittadino?”. Il consigliere Mario D’Asta (nella foto), consapevole della delicatezza e della gravità dell’argomento, accostandosi in punta di piedi allo stesso, ritiene che, però, non si possa sottacere su quanto accaduto e che, soprattutto, non si possa giustificare, da parte delle istituzioni, quello che rischia di diventare un silenzio assordante.

“Stiamo, infatti, parlando – aggiunge il consigliere D’Asta – di un dramma complessivo, che non mi sento di commentare proprio per i suoi contorni specifici, all’interno del quale, però, si è verificato un grave fatto di sangue, rispetto a cui non si può fare finta di niente.

Non sono un bacchettone moralista e non appiccico certo giudizi preventivi a buon mercato. Ma qui stiamo parlando di un episodio gravissimo e ritengo che sia sbagliato che il Comune, che rappresenta tutti noi, non abbia sentito la necessità di accendere i riflettori su questa tragica vicenda. Ma che cosa doveva succedere per proclamare il lutto cittadino? Secondo me c’è stata una valutazione completamente errata, istituzionalmente parlando, da parte dell’amministrazione. Spero che si possa rendere giustizia alle vittime di questa tristissima vicenda e che lo si faccia nella maniera più opportuna. Certo, non è il silenzio, facendo finta che nulla sia accaduto, il modo per raggiungere questo obiettivo.




All’interno di questa vicenda drammatica si apre il tema di un disagio sociale, si apre il tema dei femminicidi e della violenza sulle donne, tutti nodi che meritano una riflessione ampia per la consistenza drammatica dei fenomeni conosciuti, e mi riferisco ai suddetti temi, sia a livello nazionale, sia per tutte le denunce non avvenute e che continuano a non avvenire, le cui cause hanno origini multiple. Mi chiedo in tal senso il Comune cosa stia facendo e in questo mi impegnerò affinché il Comune stesso possa porre in essere iniziative che vadano nella direzione della prevenzione, ma anche dell’ascolto, dell’aiuto e del sostegno”.