nello dipasqualeDal blog di Beppe Grillo abbiamo saputo che negli ultimi giorni il sindaco Piccitto è stato impegnato in un summit del Movimento 5 Stelle per incontrare i neoeletti primi cittadini pentastellati e quelli già in carica (tranne quel monellaccio di Pizzarotti) e per far nascere ufficialmente una struttura interna al movimento stesso che sia di supporto agli amministratori locali. Struttura che sapevamo essere di fatto già attiva con la guida di Luigi Di Maio, Giancarlo Cancellieri, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro e che adesso, in pratica, si dividerà in settori geografici – il Sud sarà di esclusiva competenza di Cancellieri – dove a loro volta, si legge sempre sul blog, “saranno individuati dei referenti territoriali ad hoc che seguiranno i comuni da vicino”.
Per chi non avesse ben chiaro costa sta succedendo, provo a spiegare meglio: il partito Movimento 5 Stelle, temendo che i sindaci possano realizzare di godere di una certa autonomia, come ha già dimostrato Pizzarotti, ha colto l’occasione della tornata elettorale appena conclusa per “commissariare” le amministrazioni da poco conquistate e quelle dove già governavano. A Ragusa, quindi, presto, non governerà più il sindaco Piccitto, ma un “referente territoriale” che rappresenti Cancellieri che opera in nome di Di Maio che, in verità, porta il verbo di Grillo.
A posto.
Come se non bastasse, sul blog si legge anche una specie di racconto farneticante sul fatto che questo organo commissariale – perché tale è – è stato già impegnato a Ragusa per “frenare l’appetito dei petrolieri e dare un vero stop alle trivellazioni”. Quando solo un anno fa, nel corso di una visita a Ragusa, Di Maio, interpellato dai giornalisti in merito alla questione trivellazioni e royalties rispondeva che nonostante i princìpi del Movimento, le amministrazioni locali avevano totale autonomia sulla faccenda giacché si rendeva conto che nella nostra città, per esempio, le estrazioni petrolifere portano nelle casse del Comune un sacco di soldi.
Ora, noi sappiamo che Piccitto e la sua Giunta questi soldi li hanno spesi nel modo sbagliato, utilizzandoli per la spesa corrente. Viene da chiedersi, dunque, se tale consapevolezza non l’abbiano anche Cancellieri e Di Maio. Potrebbe anche essere che dietro la facciata degli ambientalisti a tutti i costi, ci sia in realtà l’intenzione di venire a Ragusa a indirizzare meglio le “sporche” risorse del petrolio.
Non può essere diversamente, anche perché da tempo si vantano di aver fermato le trivellazioni a Ragusa, ma il Comune continua a incassare quattrini e a trovarsi nella condizione di dover rilasciare autorizzazioni.
E siccome a Roma, come a Palermo, sanno benissimo che le concessioni sono di competenza del Governo regionale, non sanno più come nascondere la bugia dello “stop alle trivelle”.
L’unico stop che abbiamo visto, per ora, è quello ai Bilanci del Comune, ma magari ci siamo distratti.
Insomma, morale della favola: ci mancava solo di essere commissariati dal partito di un comico prestato alla politica. Forse su questa notizia si potrebbe pure ridere un po’, se non fosse una tragedia.