Domani pomeriggio si prevede una seduta al consiglio comunale di Ragusa agitata, considerato l’ordine del giorno, che è la variante all’art.48 delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale. Il provvedimento, già passato in giunta, prevede lo stop al consumo di suolo agricolo ai fini delle estrazioni degli idrocarburi. Ed è da questo presupposto che dai banchi si solleverà il grido dell’opposizione, considerato che grazie al petrolio il comune riceve 40milioni di royalties all’anno.

Approvata dalla giunta il 24 marzo 2015, dopo proroghe e prese di posizione, il consiglio comunale di Ragusa domani pomeriggio alle 18,30 si riunisce in aula, così come deciso dal presidente Antonio Tringali,  per discutere della variante all’articolo 48 delle norme tecniche di attuazione del prg vigente.

La riscrittura totale dell’ex art.48 ammette interventi di nuove costruzioni, il cambio di destinazione d’uso per gli immobili già edificati nelle zone a verde agricolo ma solo le fonti di energia rinnovabile.

E’ vietata però la realizzazione degli impianti individuati nell’allegato IV paragrafo 2 –  che riguarda l’industria energetica ed estrattiva.  Ed è in questo punto che la guerra si apre: perché grazie a questo settore che il comune di Ragusa beneficia ogni anno di milioni di euro, quest’anno 40, grazie alle industrie petrolifere. Ingenti somme di denaro che l’ente non potrà ricevere se vieta nuove autorizzazioni. Un ammanco per le casse del comune di notevole entità che si potrebbe trasformare inevitabilmente in meno servizi, meno ricchezza per la città. Proventi che tutti i comuni del libero consorzio vorrebbero dividersi, trovando sempre  l’opposizione del comune di Ragusa.

E questo che ce l’ha, invece, con la variante ne limiterebbe l’entità.

Una scelta di giunta che solleverà polemiche dai banchi dell’opposizione: a essere già intervenuto è il gruppo Insieme <<al quale interessa regolamentare la materia delle edificazioni in verde agricolo – si legge – e quella inerente la possibilità di procedere a nuove attività estrattive  in verde agricolo senza particolarismi nell’interesse generale di una comunità che vuole svilupparsi in maniera eco sostenibile>>. A puntare il dito contro il Movimento 5 Stelle è il deputato regionale, Nello Dipasquale,  secondo il quale, i grillini vogliono “commissariare” le amministrazioni. Questo organo commissariale – si legge nella denuncia di Dipasquale – è stato già impegnato a Ragusa per “frenare l’appetito dei petrolieri e dare un vero stop alle trivellazioni”. Quando solo un anno fa, nel corso di una visita a Ragusa, Di Maio, interpellato dai giornalisti in merito alla questione trivellazioni e royalties rispondeva che nonostante i princìpi del Movimento, le amministrazioni locali avevano totale autonomia sulla faccenda giacché si rendeva conto che nella nostra città, per esempio,- scrive Di paquale-  le estrazioni petrolifere portano nelle casse del Comune un sacco di soldi.

La variante al prg per i grillini invece rappresenta una riforma che potrà salvaguardare, qualora venisse approvata e non stravolta, le zone agricole ed incentiva al contempo l’economia del territorio nel pieno rispetto delle nostre ricchezze naturali”, così Filippo Spadola e Davide Brugaletta, consiglieri comunali dei 5 Stelle, che proseguono: Il consumo del territorio, lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi e lo sviluppo di un’economia ecosostenibile riguarda tutti da vicino”. Ma come hanno mostrato recenti sopralluoghi effettuati all’Irminio, petrolio e natura convivono in perfetta simbiosi.

Viviana Sammito