davLa Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha chiuso un’altra casa in centro a Ragusa a distanza di meno una settimana.

Questa volta la casa era abitata da una prostituta cinese, ma sempre italiano era il cliente, anzi i clienti così come da lei riferito.

La donna ha affermato di essere coniugata con un italiano di Roma ma non avendo disponibilità economiche ha deciso di intraprendere volontariamente questa remunerativa attività. Solo a titolo d’esempio la donna mostrava ai poliziotti della Squadra Mobile la cifra di 2.000 euro guadagnati in meno di una settimana.

Il controllo è scattato sempre grazie alla segnalazione dei cittadini ragusani stanchi di avere nel loro quartiere del centro storico uomini in cerca di case d’appuntamento.

Il fastidio che recano i clienti è dovuto al fatto che negli annunci le prostitute (o chi per loro), non inseriscono la via, proprio per eludere i controlli della Polizia, pertanto il cliente contatta la donna e si fa illustrare la strada, sbagliando spesso portone a seguito delle non precise indicazioni.

La donna cinese così come le altre prostitute ha aperto la porta di casa in abiti succinti, in questo caso era parzialmente nuda, pertanto veniva invitata a rivestirsi ed a seguire i poliziotti in Questura.

Il cliente ragusano confermava di aver consumato un rapporto sessuale a pagamento per la somma di 50.00 euro, ma la donna riferiva che spesso faceva sconti arrivando a 30 così da eliminare la concorrenza.

La prostituta confermava di esercitare la prostituzione in quella casa, presa in affitto da un amico cinese che le aveva lasciato l’uso della stessa da pochi giorni e di non conoscere il proprietario dell’immobile.

Il cliente riferiva di essere sposato e di voler provare nuove emozioni con donne straniere ed in particolar modo asiatiche.

La proprietaria di casa è stata diffidata ed ha ammesso di aver affittato in “nero” la casa ma di non voler più correre rischi, quindi ha assicurato di chiudere subito la casa e di affidarla ad una seria agenzia immobiliare.

Nel 2015 sono state chiuse ben 15 case, la maggior parte nel comune di Ragusa ma anche in altre zone. Diversi sono stati i sequestri delle abitazioni adibite dai proprietari o locatari a luoghi dove poter consumare sesso a pagamento.

Anche in questo caso si trovano conferme sul giro d’affari che è di rilevante entità, tutto dipende dalle richieste dei clienti, i prezzi oscillano da 50 a 200 euro, dipende dai “gusti” e dalle richieste sessuali, a volte possono arrivare a prezzi ancora più alti, come per il sesso di gruppo.

La Squadra Mobile, per ordine del Questore di Ragusa Giuseppe Gammino, sta effettuando ulteriori verifiche sugli immobili segnalati dai cittadini, al fine di permettere a tutti gli abitanti delle zone interessate in provincia di non avere problemi nel vivere quotidiano.

“La Polizia di Stato di Ragusa continua ad intervenire prontamente per ogni richiesta del cittadino, al fine di ripristinare il giusto decoro di una città di elevato spessore culturale come Ragusa”.