pedofiliaE’ accusato di avere adescato, molestato e palpeggiato nelle parti intime un ragazzino di 15 anni in pieno centro, in via Roma a Ragusa. Era il 2014. Ieri mattina si è tenuta la prima udienza al tribunale di Ragusa per violenza sessuale contestata a un ragusano 40enne omosessuale.

Ieri il collegio penale, presieduto da Vincenzo Saito, e dai giudici Ignaccolo e Infarinato a latere ha sentito, davanti al pubblico ministero, Francesco Riccio, due testimoni: la direttrice della casa d’accoglienza dove all’epoca il ragazzino minorenne era ospitato e uno degli operatori. L’udienza è stata rinviata al 12 gennaio per l’escussione di un altro teste e del ragazzino che ha denunciato la violenza, il quale nel frattempo si è reso indipendente, vive solo. E’ difeso dall’avvocato Alessandro Sittinieri.

Il 40enne imputato, difeso da Enrico Platania, è stato accusato dalla vittima, oggi maggiorenne, di avere ricevuto delle avances a sfondo sessuale e di essere stato invitato nella sua abitazione per essere masturbato. Il ragazzino è scappato e si è diretto al bar della stazione raccontando al titolare ciò che era successo. Lo stesso ha accompagnato il giovane alla casa famiglia dov’era ospitato riferendo l’accaduto agli operatori e alla direttrice. La denuncia è stata presentata alla questura. Il ragazzo ha riconosciuto l’uomo tramite alcune ricerche effettuate su Internet e Facebook.

L’ultimo caso di violenza sessuale in provincia di Ragusa risale a pochi giorni fa quando la Squadra Mobile di Ragusa ha arrestato un rumeno di 38 anni che ha violentato una ragazzina minorata psichica, sua parente,  minacciandola di non dire nulla e che non l’avrebbe messa incinta. La vittima è stata salvata dalla madre, dai medici del pronto soccorso del civile di Ragusa e dalla polizia.

Viviana Sammito