protesta mercato vittoriaDa ieri occupano l’ingresso del mercato ortofrutticolo di Vittoria e non hanno alcuna intenzione di andare via. Il sit in degli agricoltori prosegue ad oltranza. Nessun camion entra per portare via la merce.

I produttori stanno anche prendendo in considerazione la chiusura, in segno di protesta, del mercato per dare un forte segnale alle istituzioni, alla politica. Preferiscono mandare al macero i prodotti ortofrutticoli, anziché svenderli e regalarli alla grande distribuzione.

Tra i problemi che affliggono il comparto c’è anche questo: il pomodoro svenduto a 20 centesimi al chilo e rivenduto nei supermercati a 8-9 euro al kilo. E poi c’è anche la minaccia della libera commercializzazione di settantamila tonnellate di olio tunisino in due anni nel mercato dell’Unione Europea e del pomodoro del Marocco, che ha messo in ginocchio l’agricoltura italiana, costretta a svendere i prodotti con il rischio che non è garantita alcuna qualità del prodotto extracomunitario. Gianni Di Franco – del Movimento degli Agricoltori – ha stimato circa un mese di vita della sua azienda. Vessato dagli assegni posticipati di mese in mese, dalle cartelle esattoriali, ha riferito che se non si trova una soluzione immediata, come la richiesta dello stato di crisi, può depositare la partita iva e quella degli altri 500 produttori sul lastrico.

A raccogliere la disperazione del comparto è stato il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, che stamattina è andato al sit in. Lui – come ha riportato Di Franco dell’Mda – vorrebbe riunire gli agricoltori per andare a Roma, mentre si è attesa dell’incontro con il prefetto Maria Carmela Librizzi e del sopralluogo dell’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, previsto il 13 febbraio.

I produttori vogliono vedere i fatti a favore del comparto, soprattutto in relazione a un accordo sui prezzi del prodotto fornito alla grande distribuzione.

Viviana Sammito