auto in sosta disabili 3L’Associazione Pro Diritti H, Coordinamento Provinciale di Associazioni Disabili, a nome e per conto di tutti gli Enti aderenti scrive una lettera denuncia indirizzata a tutti i comuni iblei e al Prefetto di Ragusa, sul continuo e deprecabile disagio subito dalle persone con disabilità nel trovare i posti auto riservati loro puntualmente occupati da persone “sanissime”.

Si tratta sicuramente di un problema diffuso e una manifestazione di grave inciviltà.

“A cosa serve dotare un Paese di leggi avanzate, di centri commerciali pieni di infrastrutture e di servizi, se poi all’atto pratico nessuno di noi pensa che magari quel posto riservato ai diversamente abili oppure quegli scivoli possano servire a qualcun altro? Infatti – si legge nella lettera a firma di Salvatrice Cilia, presidente di Pro Diritti H -, i posti riservati sono stati pensati per avere lateralmente lo spazio necessario per smontare la carrozzina per cui la persona con disabilità non può occupare un posto qualsiasi in quanto risulta impossibile e limitante la discesa/salita della propria autovettura.

Potremmo dire che l’inciviltà regna sovrana se, nonostante la realizzazione di progetti finalizzati all’integrazione sociale e alla prevenzione dello stigma legata alla disabilità, ancora oggi si deve assistere a forme di violenza privata nei riguardi del portatore di handicap.

Si perché di violenza privata trattasi come ha stabilito la Corte di Cassazione chiamata a decidere sulla vicenda di due cittadini palermitani condannati a 4 mesi di reclusione. Purtroppo tale sopruso è un copione già visto pur non smettendo mai di indignare quella parte di comunità sensibile al rispetto dei diritti delle minoranze.

Molteplici le azioni che si potrebbero suggerire anche estreme come capita a quei brasiliani che parcheggiano nei posti riservati alle persone disabili, che se prima potevano ritrovarsi una sedia a ruote stilizzata disegnata con la bomboletta spray sul cofano o sul lunotto posteriore della propria auto, ora la ritrovano letteralmente ricoperta di post-it azzurri su cui campeggia in bianco il simbolo internazionale della disabilità (anche questo a foglietti adesivi); o ancora in Argentina dove auto in sosta nei posteggi riservati diventano una rampa per le evoluzioni di atleti disabili, tutto viene ripreso e l’ignaro trasgressore, al suo ritorno, lo scopre attraverso il telefonino grazie a un Qr-code.

Ciò che questa Associazione chiede è una maggiore sensibilizzazione della comunità locale verso questo tema grazie ad un capillare e costante controllo nei confronti di chi posteggia senza alcuna autorizzazione (cartellino blu) o di chi abusa di tale autorizzazione ( esposizione del cartellino anche in assenza della persona disabile).

Molto spesso – si legge ancora nella lettera -, chi si crede più furbo degli altri è semplicemente una persona maleducata, irrispettosa e tutt’altro che disposta a riconoscere i propri errori ma il mondo non può essere una sommatoria di singoli individualismi ma un luogo dove vivere una dimensione collettiva, fondata sul rispetto di ogni reciproca esigenza.

L’intervento che si chiede è centrato sull’educazione/controllo e non su azioni punitive che spesso portano a risultati negativi”.

Il Coordinamento Provinciale Pro Diritti H propone quindi un maggiore controllo del rispetto del codice della strada accompagnato da opuscoli di sensibilizzazione, spot televisivi, articoli di giornale avverso al disinteresse che offende la persona disabile, la sua malattia e la civiltà di un popolo.